LA CRITICA – Assael: La politica non trasformi l’euforia in tragedia

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Moked ESTERI

Accuse di terrorismo, richiami al diritto internazionale, persino accuse di uccidere bambini indiscriminatamente. Tutti strepiti, ovviamente a senso unico contro Israele: come se invece lanciare 10.000 razzi su un territorio straniero come ha fatto Hezbollah fosse una cosa perfettamente lecita e legale. La verità è un altra: Israele sta vincendo la guerra. Il riallineamento strategico fra governo, intelligence ed esercito sta, per la prima volta dall’inizio del conflitto, indicando una traiettoria che si potrebbe concludere con un ridisegno del Medio Oriente tutto a favore di Israele, che, dopo aver azzerato tutto lo stato maggiore di Hezbollah, può umiliare l’Iran, favorendo quel regime change che le iraniane e gli iraniani aspettano perlomeno dal 2009, anno delle rivolte di massa represse da Ahmadinejad (Moked)

La notizia riportata su altri giornali

Pagine Esteri, 30 settembre 2024. Chi immagina con timore la “guerra totale” tanto temuta da un anno a questa parte in Medio Oriente come lo scontro armato diretto e senza limiti tra Israele e Iran, probabilmente potrà rimanere tranquillo ancora per un po’. (Pagine Esteri)

Nel 2006 i militanti e l’esercito di Israele l’avevano occupata a turn… I fantasmi del 2006 (la Repubblica)

Moralità capovolta, il bene oscurato dal male L'intera esistenza di Hamas non è altro che una litania di raccapriccianti crimini di guerra, eppure contro ogni etica e logica si "tratta" con Hamas e si presta grande attenzione alle sue pretese A partire dalle spaventose atrocità perpetrate lo scorso 7 ottobre dall’organizzazione terroristica nazi-islamista Hamas, sembra che tutti i criteri di decenza e razionalità, insieme agli standard comunemente accettati di bene e male, siano stati stravolti. (israele.net)

Una piccola Svizzera nel Medio Oriente. «Alla fine della Guerra Fredda – spiega lo scrittore franco libanese in una intervista a Repubblica – siamo passati da un mondo diviso per linee ideologiche a un mondo diviso per linee identitarie». (Corriere del Ticino)

(di Nicola Cristadoro ) (Difesa Online)

Cinquecentomila libanesi hanno lasciato la propria casa in cerca di un riparo, una persona su undici. A fine settembre, in una settimana, in settecento hanno perso la vita sotto le bombe israeliane, e tra questi anche il segretario di Hezbollah, Hassan Nasrallah. (Altreconomia)