L’U.A.P. alle Regioni: “Gravi criticità dalla bozza del nuovo nomenclatore tariffario per la Sanità”
L’U.A.P. alle Regioni: “Gravi criticità dalla bozza del nuovo nomenclatore tariffario per la Sanità” "Preoccupazione per l’insostenibilità economica che il nuovo tariffario comporta, a danno della continuità dei servizi e del diritto alla salute" Getting your Trinity Audio player ready... ROMA – “È stato inviato ai Presidenti delle Regioni un documento per evidenziare le gravi criticità emergenti dalla bozza del nuovo Nomenclatore Tariffario per la Sanità, che stabilisce le tariffe di rimborso per le prestazioni ambulatoriali e di laboratorio”. (Dire)
Su altre fonti
Il nuovo nomenclatore tariffario, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2025, ma che alcune regioni potrebbero anticipare già dal 1° dicembre 2024, prevede tagli fino al 38% sui prezzi dei servizi sanitari, che sono già fermi da 30 anni. (Valledaostaglocal.it)
E' questa la tutela della salute degli italiani? Lo scandaloso risultato ottenuto dal tavolo della Conferenza Stato-Regioni porterà all'indebitamento degli ospedali pubblici e al licenziamento dei 350.000 dipendenti delle strutture sanitarie private accreditate. (Adnkronos)
Il provvedimento entrerà in vigore dal 30 dicembre 2024 e aggiorna, dopo 28 anni, il nomenclatore delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e, dopo 25 anni, quello dell’assistenza protesica fermi rispettivamente al 1996 e al 1999. (Agenzia askanews)
Oltre 7 anni di attesa e finalmente i due tariffari per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e la protesica che danno sostanza ai “nuovi” Livelli essenziali di assistenza varati con Dpcm nel lontano 2017 dall’allora ministra della Salute Beatrice Lorenzin, sono stati aggiornati. (Sanità24)
Il Ministero della Salute ha elaborato il nuovo nomenclatore, adeguando le tariffe Foto dall'archivio (LAPRESSE)
Se non si interverrà per cambiare le cose sarà la fine per centinaia di imprese e migliaia di famiglie si troveranno senza lavoro», lo denuncia Elisabetta Argenziano, presidente nazionale di Federbiologi, che lancia un allarme che in Campania «rischia di avere conseguenze catastrofiche sotto il profilo occupazionale, ma anche assistenziale». (Corriere della Sera)