Il flop del processo telematico a Torino, rivolta in tribunale: “L’app non funziona, usate la carta”

Il tribunale di Torino sospende l'uso di App 2.0 per il processo penale telematico, a causa di malfunzionamenti. Gli avvocati possono tornare al deposito cartaceo, in attesa di un sistema operativo aggiornato. Il tribunale sospende App 2.0 Il tribunale di Torino si ribella contro l'app che fa cilecca sul processo penale telematico. Il presidente dell'ufficio, Modestino Villani, ha dichiarato, con un decreto ad hoc, il «malfunzionamento del sistema operativo App 2.0» e ne ha sospeso l'utilizzo. (La Stampa)

Ne parlano anche altri media

Milano, Roma, Bari e Torino sospendono App, Napoli di fatto era già andata in quella direzione, Genova e Reggio Calabria potrebbero intraprendere la stessa strada. (Il Fatto Quotidiano)

Li firmano i presidenti dei Tribunali di Rieti, Bari, Foggia ma, da quanto appreso, se ne attendono altri a partire da domani, quando le attività negli uffici giudiziari riprenderanno a pieno regime. (Il Dubbio)

È quanto emerge dalla circolare firmata oggi dal presidente del tribunale, Fabio Roia, che ha prorogato almeno fino al 31 marzo 2025 la possibilità di “redigere e depositare, anche con modalità analogiche” gli “atti, documenti, richieste” ritenendo l’app ministeriale - diventata obbligatoria da meno di una settimana - “non compatibile” con il processo penale telematico, per esempio a causa della “mancanza” e “inidoneità” di “modelli di atti” o la “impossibilità di sottoscrivere il verbale di udienza da parte del giudice”. (NT+ Diritto)

Il debutto con flop del processo telematico. “Il sistema non riconosce nemmeno i magistrati”

L’obbligo di deposito degli atti in udienza preliminare e dibattimento, in vigore dal primo gennaio, ma a regime solo nelle ultime ore con la ripresa delle udienze, è stato di fatto sterilizzato, nei principali uffici giudiziari, dai provvedimenti dei presidenti dei tribunali e dei procuratori. (Il Sole 24 ORE)

Dopo Milano, anche il tribunale di Roma, con una circolare a firma del presidente del facente funzioni Lorenzo Pontecorvo, ha disposto la sospensione temporanea del programma APP del ministero della Giustizia (Applicativo utilizzato nei tribunali e nelle procure per le archiviazioni dei procedimenti penali) ripristinando di fatto il vecchio sistema “cartaceo”, poiché l’applicativo, secondo i magistrati si è rivelato totalmente inidoneo “a gestire informaticamente e telematicamente le attività processuali penali”. (NT+ Diritto)

Nonostante gli allarmi lanciati dal Csm, dall’Associazione nazionale magistrati e anche dai penalisti, il governo è andato avanti a tappe forzate e la riforma, approvata con un decreto del 27 dicembre, è entrata in vigor… La rivoluzione digitale è già un flop. (la Repubblica)