La rivolta delle donne contro la violenza di genere: “Il patriarcato esiste. Se non lo vedi, sei tu”
ROMA — C’è un momento in cui le e i 150mila della piazza transfemminista di “Non una di meno” siedono a terra e restano in silenzio. Dura un minuto ed è l’unico di quiete. Un urlo muto prima di un grido altissimo di rabbia e di liberazione, degli slogan strillati al governo, della musica dance e techno pompata dalle casse «per tutte quelle donne che volevano ballare e non possono più farlo», del … (la Repubblica)
La notizia riportata su altre testate
Un anno dopo il corteo transfemminista convocato a Roma da Non una di meno ha visto sfilare almeno 200 mila persone con una piattaforma politica ed economica che prescinde, travalica e restituisce senso ai fatti di cronaca. (il manifesto)
Tra slogan, canti, immancabili bandiere palestinesi (che con la lotta al patriarcato c'entrano effettivamente assai poco) e ministri bruciati in effige, il corteo si è mosso da Piazzale Ostiense, nel pomeriggio di ieri, al grido di «siamo tutte transfemministe». (il Giornale)
È trascorso un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin e, sottolineano le manifestanti, "altri 106 nomi, rimasti anonimi, si sono aggiunti". Al grido di "disarmiamo il patriarcato" migliaia di persone sono scese in piazza a Roma per dire basta alla violenza di genere (Today.it)
Bruciata la foto di Valditara Bruciata la foto di Valditara. Poco prima della manifestazione di Non una di Meno a Roma, un gruppo di ragazzi appartenenti a vari collettivi ha dato fuoco a un’immagine del ministro davanti alla sede del dicastero dell’Istruzione. (Virgilio Notizie)
A cura di Natascia Grbic (Fanpage.it)
Roma, 23 nov. E colpiscono anche i silenzi di chi non ha ritenuto di prendere le distanze da ingiurie, immagini bruciate, sedi di associazioni prese di mira con frasi minacciose”. (Agenzia askanews)