Se Musk è il maggior nemico della democrazia (e lo è) almeno poniamoci il problema

Uno dei rockettari più famosi d’Italia, Piero Pelù, impegnato dopo un certo tempo in concerti in giro per l’Italia, ha comunicato ufficialmente di aver chiuso il suo account X, ex Twitter, per dare un segnale nei confronti delle “pericolosissime dichiarazioni neotatilitarie e ingerenze politiche di Elon Musk”. Lo ha annunciato su Instagram e Facebook. La decisione dell’artista dopo l’attacco di Elon Musk ai giudici italiani per le decisioni sui trattenimenti in Albania. (articolo21)

Ne parlano anche altre fonti

Musk ho deciso di chiudere il mio profilo sulla piattaforma "X" di sua proprietà». «Molti mi dicono che sono un folle a prendere questa decisione - si legge nel post - ma credo che oggi sia fondamentale dare dei segnali chiari di dissenso civile verso chi sta restringendo sempre più le nostre libertà personali anche attraverso le propagande politiche». (La Stampa)

(Adnkronos) – “Ciao a tuttt, visto le pericolosissime dichiarazioni neo totalitarie e neo imperialiste esternate da E. Musk ho deciso di chiudere il mio profilo sulla piattaforma ‘X’ di sua proprietà”. (OglioPoNews)

Pier Pelù scatenato rivolge il dito medio a Elon Musk e spiega il perché sul profilo Instagram: “Visto le pericolosissime dichiarazioni neo totalitarie e neo imperialiste esternate da E.Musk ho deciso di chiudere il mio profilo sulla piattaforma X di sua proprietà”. (Il Fatto Quotidiano)

Piero Pelù: "Chiudo mio profilo su X in dissenso con Musk"

Il cantante è preoccupato per le «pericolosissime dichiarazioni neo totalitarie e neo imperialiste» del miliardario trumpiano. (Rolling Stone Italia)

La grande fuga da X. A una settimana dalle elezioni presidenziali americane vinte da Donald Trump, il rapporto fra digitale e politica si è fatto ancora più saldo. (Corriere della Sera)

Riteniamo Elon Musk un pericolo per la democrazia e la libertà e non abbiamo intenzione di far parte di una piattaforma di cui è proprietario e che utilizza spudoratamente per la sua orribile propaganda”. (la Repubblica)