Albania, le avvocate di Asgi: “La sentenza è una bocciatura a tutti gli effetti dell’intera operazione”

“È una giornata storica”. A dichiararlo è Lucia Gennari, avvocata dell’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (Asgi) e una degli avvocati del collegio difensivo di una delle persone trattenute in Albania, al termine dell’udienza che ha visto il Tribunale di Roma non convalidare il trattenimento per i 12 richiedenti asilo che in questo momento si trovano ancora rinchiusi a Gjader, centro voluto dal Governo italiano per gestire l’immigrazione. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

La motovedetta e' poi ripartita subito. Si sono svolte e concluse in pochi minuti sotto la pioggia le operazioni di sbarco dei migranti provenienti dal centro italiano in Albania e portati a Bari a bordo di una motovedetta della Guardia Costiera. (Tiscali Notizie)

I 12 migranti sono stati fatti scendere uno alla volta dalla motovedetta e fatti salire su due pulmini che sono subito partiti alla volta del Centro di accoglienza migranti di Bari dove i migranti saranno ospitati. (Tiscali Notizie)

I fatti sono tristemente noti. Un attacco mirato a un modello vincente, invidiato da tutta Europa e destinato a tracciare un solco. (Nicola Porro)

La definizione di "paese sicuro" non può spettare alla magistratura, ma è una valutazione esclusivamente politica pur nei parametri del diritto internazionale". Lo dichiara il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervistato da "La Repubblica" sulla decisione dei giudici di Roma che hanno sottoscritto la linea della Corte di giustizia Ue sull'obbligo di non rimandare i migranti in paesi "non sicuri". (Tiscali Notizie)

Nessun passo indietro, nessun ripensamento. Il giorno dopo la decisione del tribunale di Roma che ha assestato un colpo alla strategia albanese del governo, il piano di trasferire i richiedenti asilo nei due centri appena inaugurati di Gjader e Shenjgin va avanti. (ilgazzettino.it)

Il ministro della Giustizia interpellato su un possibile scontro tra governo e magistratura dopo la sentenza del Tribunale di Roma (LAPRESSE)