Campi Flegrei: il bradisismo accelera, scuole chiuse e danni da terremoto

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Il suolo dei Campi Flegrei continua a sollevarsi, un fenomeno noto come bradisismo che, negli ultimi decenni, ha modificato profondamente il paesaggio di questa area vulcanica tra le più attive d’Europa. Dal 1950, nella zona del tempio di Serapide a Pozzuoli, il terreno si è alzato di circa 4 metri, passando da 2,50 metri sotto il livello del mare agli attuali 1,50 metri sopra. Un movimento che, seppur lento, non si è mai arrestato, come dimostrano i dati della stazione di rilevamento dell’Osservatorio Vesuviano a Rione Terra: dal 2005 a oggi, l’innalzamento è stato di 140 centimetri.

Particolarmente critica è la situazione nel porto di Pozzuoli, dove le tensioni di sollevamento sono più intense. Tra il 1985 e il 2005, il suolo si era abbassato di un metro, ma da allora la tendenza si è invertita, con un’accelerazione che ha riportato l’attenzione sui rischi legati a questa dinamica geologica. L’ultimo sciame sismico, che ha incluso 39 terremoti e raggiunto il picco con una scossa di magnitudo 4.4, ha sollevato interrogativi urgenti sulla sicurezza degli edifici e sulla capacità di risposta delle istituzioni.

Le scuole della X Municipalità, Bagnoli-Fuorigrotta, sono state chiuse nei giorni 14, 15 e 16 marzo per consentire sopralluoghi tecnici da parte degli uffici comunali e di Napoli Servizi. Una decisione prudenziale, dettata dalla necessità di verificare l’agibilità degli immobili dopo le scosse, che hanno causato danni ancora in fase di valutazione. «Distinguere tra un danno strutturale grave e un semplice segno del tempo può essere complicato per un cittadino comune», ha spiegato Edoardo Cosenza, assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Protezione Civile del Comune di Napoli, nonché docente di Tecnica delle costruzioni all’Università Federico II.

La notte del terremoto è stata lunga e carica di tensione per migliaia di persone, costrette a lasciare le proprie case e a riversarsi in strada. Un evento che ha riacceso i riflettori sulla fragilità di un territorio dalla straordinaria ricchezza storica e culturale, ma anche su una delle zone geologiche più complesse del continente. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso vicinanza ai cittadini, mentre il governo, attraverso il sottosegretario Alfredo Mantovano e il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha attivato i protocolli di emergenza.

Intanto, si moltiplicano le richieste di intervento ai vigili del fuoco, impegnati a rispondere a decine di segnalazioni. Parallelamente, parte la corsa ai bonus per la ristrutturazione degli immobili danneggiati, un tema che solleva ulteriori questioni sull’efficacia degli strumenti a disposizione per migliorare la sicurezza del patrimonio edilizio.