Siria, i ribelli prendono il controllo dell'aeroporto di Aleppo
Siria, i ribelli prendono il controllo dell'aeroporto di Aleppo 02 dicembre 2024 Milano, 2 dic. - I combattenti ribelli siriani sono stati visti all'aeroporto internazionale di Aleppo e al vicino aeroporto militare di Nayrab dopo un'offensiva lampo contro le forze governative e i loro alleati. Sabato i ribelli guidati dagli islamisti hanno preso il controllo della maggior parte di Aleppo, insieme al suo aeroporto e a decine di città vicine, ha affermato l'Osservatorio siriano per i diritti umani, un osservatorio di guerra. (Il Sole 24 ORE)
La notizia riportata su altre testate
I combattenti dell'opposizione siriana hanno affermato di avanzare verso la città di settentrionale Hama dopo aver preso il controllo della vicina Aleppo. Nelle immagini dell'agenzia Anadulu i combattimenti con le forze governative nell'area Sheikh Najjar che si trova a nord oltre Aleppo. (La Stampa)
Non è il 24 agosto 1516. La campagna militare che condusse il nono sultano ottomano dall’Eufrate al Nilo in meno di cinque mesi è tuttavia fondamento simbolico dell’offensiva della Turchia nel Levante. (Limes)
Il segretario di Stato americano Blinken al suo omologo turco Fidan: "Necessario cessate il fuoco a Gaza". Assad:"Useremo la forza per sradicare terrorismo" (Adnkronos)
Alcune fonti danno il presidente Bashar al Assad sul punto di cadere o fuggire, ma lui promette di vincere con l’aiuto della Russia, che ha lanciato un’ondata di pesanti bombardamenti e – secondo alcune fonti – apparentemente ucciso il leader dei jihadisti. (la Repubblica)
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano In Siria “la speranza è morta” e la gente ha un unico desiderio: “Scappare”. Da sedici anni nunzio a Damasco, il porporato guarda con preoccupazione alla presa di Aleppo, lo scorso 30 novembre: la seconda città più grande della Siria per la prima volta è totalmente fuori dal controllo del governo di Assad e nelle mani dei ribelli jihadisti. (Vatican News - Italiano)
Ed hanno atteso il momento più propizio, con i tre principali alleati del regime in difficoltà – Iran, Hezbollah – o perché impegnati su altri fronti, ossia la Russia in Ucraina. L’attacco era stato quasi annunciato, presentato come la «Risposta all’aggressione» (i continui bombardamenti da parte dei lealisti sulle zone abitate). (Corriere della Sera)