Tragedia in montagna: scialpinista precipita nel vuoto a quota 3.800 metri, poco prima di sfiorare la vetta

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il Dolomiti INTERNO

Tragedia in montagna: scialpinista precipita nel vuoto a quota 3.800 metri, poco prima di sfiorare la vetta I soccorsi, accorsi sul posto, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell'uomo MONTE BIANCO. Tragedia sul massiccio del Monte Bianco nella giornata di ieri, 19 marzo. Uno scialpinista è caduto sul Mont Dolent, nel territorio di Orsières, perdendo la vita. Tutto è avvenuto attorno alle 11e30, mentre due scialpinisti stavano salendo verso la vetta. (il Dolomiti)

Su altre fonti

L'incidente - comunica oggi la polizia cantonale del Vallese - è avvenuto ieri intorno alle 11.30, sul versante elvetico della montagna, nel territorio comunale di Orsières. (l'Adige)

Si tratta di un cittadino svizzero di 53 anni, che era impegnato nell'ascesa con un'altra persona e sarebbe precipitato poco sotto la cima, a quota 3.800 metri. L'incidente - comunica oggi la polizia cantonale del Vallese - è avvenuto ieri intorno alle 11.30, sul versante svizzero, nel territorio di Orsières (Corriere della Sera)

Incidente mortale ieri, mercoledì 19 marzo, sul versante svizzero del Mont Dolent, cima da 3820 metri tra i comuni di Courmayeur e Orsières. La vittima, uno scialpinista svizzero di 53 anni, stava salendo verso la vetta con un compagno quando, poco prima della sommità, a circa 3.800 metri, è caduta e precipitata. (AostaSera)

L’incidente è accaduto ieri, mercoledì 19 marzo, verso le 11.30: l’uomo era impegnato nell’ascesa della vetta a 3.800 metri di quota, nella catena del Monte Bianco, al confine tra Italia, Svizzera e Francia, quando per cause ancora da accertare è caduto dopo essere arrivato poco sotto la cima, sul versante elvetico della montagna, nel territorio di Orsières (Il Fatto Quotidiano)

È stata aperta un'inchiesta per chiarire i fatti. L'uomo, uno svizzero di 53 anni, era accompagnato da un altro sciatore ed è caduto poco prima di raggiungere la vetta, a circa 3800 metri. (Corriere del Ticino)