Arrestato l'Hacker 24enne che ha violato il Ministero della Giustizia e Importanti Aziende Italiane
Arrestato l’Hacker 24enne che ha violato il Ministero della Giustizia e Importanti Aziende Italiane Redazione RHC : 2 Ottobre 2024 11:47 Un giovane di 24 anni è stato arrestato al termine di una indagine coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia e dal pool reati informatici della Procura di Napoli. Il giovane, un informatico originario di Gela, è accusato di aver violato ripetutamente i sistemi informatici del Ministero della Giustizia e di diverse aziende di rilevanza nazionale. (Red Hot Cyber)
Ne parlano anche altre testate
Un giovane hacker di 24 anni, originario di Gela e residente a Roma, è stato arrestato dalla Polizia Postale con l’accusa di accesso abusivo aggravato a sistemi informatici e diffusione di malware. (BlogSicilia.it)
Ha spiegato Gratteri: «Questa volta, dopo due anni di critiche, questa volta devo ringraziare il ministro Nordio e il suo ufficio per averci seguito in questo percorso, anche perché loro erano i primi interessati». (ilmattino.it)
Lo ha reso noto il procuratore di Napoli Nicola Gratteri nel corso di una conferenza stampa indetta per illustrare i dettagli dell'arresto di un hacker di 24 anni originario di Gela ma impiegato a Roma, accusato di avere violato diversi sistemi informatici, anche del ministero della Giustizia, della Guardia di Finanza e di altre importanti aziende. (Il Messaggero Veneto)
Un hacker di 24 anni è stato arrestato con l’accusa di aver violato più volte i sistemi informatici del ministero della Giustizia e di altri importanti società (tra cui Guardia di Finanza, Tim e Telespazio). (Il Fatto Quotidiano)
– Hackerava i siti del ministero della Giustizia, della Guardia di finanza, della Tim e di tante altre società importanti: è stato arrestato un giovane hacker di 24 anni, di professione impiegato informatico, residente a Roma ma originario di Gela (Caltanissetta). (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Un presunto hacker di 24 anni è stato arrestato dalla Polizia postale nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione nazionale antimafia e della Procura di Napoli, nona sezione Sicurezza dei sistemi informatici. (LAPRESSE)