Nissan travolta dalla crisi: 9mila licenziamenti e -20% di auto prodotte
La grande frenata del mercato automotive fa un’altra vittima illustre. Il gruppo giapponese Nissan ha annunciato di essere entrato ufficialmente in crisi. E ha comunicato al mercato un piano di licenziamenti, riduzione del numero di auto prodotte. Nonché interventi di carattere finanziario straordinari. In particolare, verrà ceduta una quota del 10% in Mitsubishi sul 34% complessivo. Il calo delle vendite non colpisce soltanto il mercato europeo, dove il caso più eclatante è rappresentato da Volkswagen, che oltre a un piano di licenziamenti minaccia di chiudere per la prima volta nella sua storia una fabbrica in Germania (Vaielettrico.it)
Su altri media
Nissan ha comunicato i risultati finanziari per il semestre conclusosi lo scorso 30 settembre. I numeri mettono in evidenza una certa difficoltà del gruppo, tanto da costringere i vertici a rivedere le previsioni per l'intero anno fiscale 2024. (HDmotori)
Orienta Spa, Agenzia per il Lavoro, Filiale di Foligno Il candidato ideale ha maturato esperienza nel taglio e nella lavorazione di finitura del marmo. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
La decisione è stata motivata da un forte calo delle vendite e da una “situazione grave” dei conti, che ha spinto l'azienda a prendere misure urgenti per tornare competitiva sul mercato mondiale. (QuiFinanza)
Una misura drastica, che ha come obiettivo quello di ridurre i costi dopo che la casa giapponese ha dovuto rivedere, al ribasso, le proprie stime di vendite. Nissan ha infatti annunciato un piano di riorganizzazione che prevede il taglio di 9.000 posti di lavoro e una riduzione del 20% della capacità produttiva. (La Gazzetta dello Sport)
Le auto del Sol calante: Nissan licenzia, Toyota rallenta Le Case automobilistiche europee non sono le sole in seria difficoltà. (Start Magazine)
Anche Nissan accusa il contraccolpo della crisi dello settore automotive ed annuncia ben 9.000 licenziamenti a livello mondiale ed una riduzione della capacità produttiva del 20%. (LA STAMPA Finanza)