Auto, il tavolo del Ministro Urso: «Le risorse per il settore aumenteranno». L'azienda: «Fabbriche ed occupazione non si toccano»
Un incontro costruttivo per portare avanti il dialogo che però non prevede attualmente alcun impegno definitivo. Il governo e Stellantis, l’unico costruttore automotive attualmente presente nel nostro paese, cercano di avvicinare le posizioni dopo le recenti polemiche, ma non ci sono ancora le condizioni per siglare un accordo di «alto profilo». Bisognerà attendere l’esito degli incontri europei che ci saranno a Bruxelles a fine mese per verificare se nasceranno le opportunità per alzare l’asticella e spostare il dossier a Palazzo Chigi (ilmessaggero.it)
Su altri giornali
Durante un'interrogazione parlamentare, Urso ha spiegato che "è finito il tempo dei bonus". Per sostenere il settore automotive italiano, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso non pensa più agli incentivi all'acquisto. (Automoto.it)
"I dati sulla situazione di crisi di Stellantis sono sempre più allarmanti e la preoccupazione per migliaia di famiglie molisane si fa concreta. GUGLIONESI. Il circolo Pd di Guglionesi il 18 Novembre organizza presso la casa del Fanciullo l'incontro Pubblico sulla situazione Stellantis dal titolo criticità attuali e scenari Futuri. (Termoli Online)
“L’industria automobilistica europea è al collasso. Dobbiamo intervenire subito, subito, subito, come dice anche Mario Draghi nel suo report sulla competitività”. (Il Messaggero - Motori)
Manca è l’esponente Stellantis che ha rappresentato l’azienda al tavolo sull’automotive convocato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. (DMove.it)
«Destineremo tutte le risorse del fondo, che pensiamo di aumentare nel corso della manovra, sul fronte dell'offerta, a sostegno delle imprese, soprattutto degli investimenti della filiera dell'automotive», ha affermato Urso (Il Messaggero - Motori)
C’è stato un nuovo incontro al Ministero dove si è discusso del presente e del futuro dell’automotive italiano. Il Ministro si è scagliato contro le multe imposte dall’UE ai costruttori di auto che non rispetteranno i limiti di CO2 a partire dal 2025, definendolo la causa principale della “crisi” del settore. (AlVolante)