La piazza che chiede risposte: Roma si riempie di bandiere e idee

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INTERNO

ROMA. La piazza, quella di piazza del Popolo, sabato 15 marzo, è stata un’immagine che ha parlato da sé. Un mare di bandiere, quelle blu dell’Europa, quelle gialle e azzurre dell’Ucraina, e quelle della pace, si sono mescolate in un disegno che, pur nella sua varietà, ha mantenuto un ordine sorprendente. Non c’era bisogno di servizi d’ordine, non c’era tensione, solo voci che si alzavano per discutere, per confrontarsi su temi che toccano il presente e il futuro del continente. Un bambino avrebbe potuto correre tra la folla senza rischi, in un’atmosfera che, pur nella sua vivacità, ha conservato un tono quasi familiare.

Tra i presenti, il sindaco di Milano Beppe Sala, che ha scelto di partecipare alla manifestazione indetta dal giornalista Michele Serra. Sala, arrivato in piazza, ha evitato di sottolineare le differenze tra i partecipanti, preferendo invece ribadire un concetto che ha definito personale: “L’Europa è la mia patria quanto l’Italia”. Parole che hanno trovato eco in una folla di circa 30mila persone, unite da un sentimento comune ma non per questo monolitico. Il sindaco milanese, riferendosi alla guerra in Ucraina, ha espresso una posizione netta: “Questa è una guerra che, che ci piaccia o meno, va combattuta per il bene dell’Europa”. Una dichiarazione che ha fatto discutere, ma che ha anche trovato spazio in una piazza dove le opinioni, pur divergenti, hanno convissuto senza scontri.

Non è mancato, però, il momento di tensione simbolica. Durante la manifestazione, due striscioni sono stati calati dal bastione che domina la piazza. Il primo, sorretto da un gruppo di giovani, recitava “Riarmo sì, anche così”, accompagnato da bandiere ucraine e georgiane. Accanto, un secondo striscione, esposto da una coppia di mezz’età con tre ragazzini, dichiarava: “L’Italia ripudia la guerra, No Rearm Europe”. Due visioni opposte, che hanno trovato spazio nella stessa piazza, quasi a rappresentare la complessità di un dibattito che non può essere ridotto a slogan.

La manifestazione, che ha visto la partecipazione di circa 50mila persone, è stata un’onda blu che ha invaso Roma. La folla, assiepata alle transenne, accalcata sulle scalinate, ha riempito ogni angolo della piazza, guardando il maxischermo sulla terrazza del Pincio. Nonostante la minaccia della pioggia, il cielo ha resistito, e con esso la determinazione di chi era lì per far sentire la propria voce. Le bandiere europee, sventolando accanto a quelle della pace e dell’Ucraina, hanno creato un mosaico di colori e idee, dimostrando che la diversità può essere una ricchezza, non un ostacolo.