VIDEO Foggia, blitz antimafia: sequestrati beni per 10 milioni di euro a 'li Bergolis'

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Ponte sullo Stretto

Disposta custodia cautelare per 39 persone In provincia di Foggia colpita con decine di arresti una banda criminale, il Gip del Tribunale di Bari ha infatti disposto 39 misure cautelari personali e sono stati sequestrati beni per 10 milioni di euro. Il procedimento penale, da cui scaturisce l’operazione “Mari e Monti”, ha potuto dimostrare l’attività criminale, continuata almeno 15 anni, dell’associazione mafiosa garganica del clan ‘li Bergolis’. (LAPRESSE)

La notizia riportata su altri giornali

Il regime di alta sicurezza è inidoneo a contenere la pericolosità delle alte figure mafiose», ha detto in conferenza stampa a Bari il procuratore nazionale Antimafia, Giovanni Melillo. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

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La brama di comando e il dominio del clan Li Bergolis sul promontorio del Gargano sono raccontati nelle mille pagine con cui è stato ordinato il carcere per 39 affiliati. Armi e affari, sangue e soldi che scorrevano a fiumi. (Il Fatto Quotidiano)

"Mari e Monti", 39 arresti. Il sindaco d'Arienzo: "Oggi Monte Sant'Angelo è ancora più libera e bella"

La “mafia degli affari” del clan Li Bergolis-Miucci è stata decapitata dall’operazione antimafia “Mari e Monti” di oggi, che ha portato a 39 arresti e al sequestro di beni per 10 milioni di euro. Le aziende controllate operavano in vari settori, dall’allevamento all’edilizia per finire al turismo. (l'Immediato)

Sono 39 le persone (37 in carcere, due ai domiciliari) ritenute appartenenti al clan Li Bergolis di Monte Sant'Angelo (Foggia), arrestate nella mattinata del 15 ottobre perché accusate - a vario titolo -di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, altri reati in materia di droga e armi e diversi episodi di estorsione, rapina, furto e favoreggiamento. (Foggia)

“Oggi è un’importante giornata per Monte Sant’Angelo, per il Gargano, per la provincia di Foggia” – ha scritto il Sindaco di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo d’Arienzo, che ha ringraziato la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza che all’alba, sulla base delle indagini coordinate dal Procuratore della Direzione Nazionale Antimafia e dirette dal Procuratore della D. (StatoQuotidiano.it)