M.O, Unifil: rafforzare mandato? Basterebbe implementare risoluzione

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Tiscali Notizie INTERNO

"Non c'è bisogno di avere più truppe, ci sono oltre 10mila uomini e il numero del contingente è adeguato. Ciò che manca è la volontà di prendere passi decisivi e coraggiosi per riuscire a implementare la risoluzione già in vigore. E questo significa meno violazione dello spazio aereo, un aumento delle forze armati libanesi e ciò significa sostenerle sia a livello finanziario che di training. Il tutto per una maggiore stabilità del sud del paese". (Tiscali Notizie)

La notizia riportata su altri media

Anzi, lo scenario va complicandosi ulteriormente, tanto che a sera - dopo l'attacco missilistico di Teheran - la premier Giorgia Meloni decide di convocare un vertice urgente a Palazzo Chigi con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, quello della Difesa Guido Crosetto, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e i vertici dei servizi di intelligence. (il Giornale)

Dopo l'escalation del conflitto in Medio Oriente, si teme per la sicurezza dei connazionali in Libano e dei militari italiani impegnati nella missione Unifil. (Fanpage.it)

Roma, 2 ott. "Tutti devono impegnarsi nella piena attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. (il Dolomiti)

Crosetto: “Missione Unifil importante ma se necessario siamo pronti a evacuare il contingente italiano in Libano”

Facciamo appello alla responsabilità di tutti gli attori regionali". "C'è ancora la possibilità di scongiurare una guerra che coinvolga l'intera regione. (Secolo d'Italia)

Massima allerta per la situazione in Medioriente , dopo che Israele ha lanciato una nuova “ invasione limitata” in Libano e dopo che l’Iran ha risposto attaccando il suo territorio. (Sky Tg24 )

Ma anche che la decisione di lasciare la missione “non può essere una decisione unilaterale perché è una missione ONU”, e inoltre, un sì ad “un rafforzamento del contingente – perché – o ci sono le forze dell’ONU nel sud del Libano o ci sono i soldati israeliani e la differenza è chiara a tutti”. (Il Fatto Quotidiano)