A "Speciale Tg1" La sfida del clima
Il quaranta per cento della popolazione mondiale vive in contesti climatici a forte rischio e l’Onu lancia l’allarme: entro il 2050, per questa crisi, 216 milioni di persone nel mondo potrebbero essere costrette a lasciare le proprie case. Tra le macroregioni più a rischio, l’Africa occidentale, orientale e centrale. Alla vigilia della Cop29 - la Conferenza dell’Onu sul clima, che si apre lunedì a Baku - a “Speciale Tg1”, in onda domenica 10 novembre alle 23.30 su Rai 1, il viaggio di Valerio Cataldi dalla Somalia al Senegal, dalla Mauritania al Kenya con le storie di chi scappa dalla furia del clima, tra alluvioni e siccità estrema. (Rai Storia)
Su altri media
Parlare di cambiamento climatico vuol dire anche parlare di migrazioni, di guerre e persecuzioni, e la seconda giornata di Cop29, la conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico, si apre proprio con la pubblicazione di un rapporto dedicato a questo tema, intitolato "No escape", da parte dell’UNHCR, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati. (il Dolomiti)
Cambiamento climatico, strategie di sopravvivenza Adattamento e resilienza sono le parole chiave per sopravvivere al cambiamento climatico. Davanti a vari livelli di vulnerabilità, è importante la sinergia tra governi, imprese e cittadini per elaborare strategie efficaci per affrontare l’impatto dei cambiamenti climatici limitando i danni, come insegnano alcuni casi virtuosi (Rinnovabili)
MeteoWeb (MeteoWeb)
È quanto emerge dal rapporto "No Escape” pubblicato dall'UNHCR e da un consorzio di esperti e istituti di ricerca, che evidenzia come gli shock climatici si combinino a conflitti preesistenti, aggravando la situazione per chi vive in condizioni di vulnerabilità estrema. (La Stampa)
Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie Rifugiati e clima, le Nazione Unite lanciano l’allarme (TV2000)
L’aumento delle ondate di calore e dei periodi di siccità dovuto al cambiamento climatico sta portando milioni di persone a lasciare le loro case per spostarsi altrove. In molti casi questi movimenti migratori avvengono però tra regioni diverse dello stesso stato e restano così spesso invisibili. (Le Scienze)