Pelicot indagato per l'omicidio dell'agente immobiliare Sophie Narme di 32 anni fa: cosa sappiamo
Nell'inverno del 1991, Sophie Narme, una ragazza di 23 anni impiegata in un'agenzia immobiliare parigina, venne ritrovata senza vita, nuda e a faccia in giù, sulla moquette dell'appartamento che avrebbe dovuto mostrare a un cliente. L'autopsia ha rivelato che la giovane fu violentata prima di essere strangolata da una cintura, lasciata intorno al collo. L'uomo che aveva prenotato la visita con un falso nome si è dileguato. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri giornali
La condanna che ha portato Pelicot dietro le sbarre è legata a una lunga serie di violenze perpetrate contro la sua ex moglie. Dal 2011 al 2020, l’uomo sedava e drogava Gisèle nella loro abitazione a Mazan, in Provenza. (Vanity Fair Italia)
Non è detto che lui, l’aguzzino, riuscirà a ritrovare una vita fuori dal carcere, ma gli altri invece, le vittime, sono chiamati ora a convivere con l’orrore subìto e con una vita il più possibile normale, in una società che adesso sa tutto o quasi di loro: la madre Gisèle, anche lei 72 anni, ha trovato un ruolo e una missione nell’essere diventata, suo malgrado, una icona globale della lotta contro le violenze sessuali. (Corriere della Sera)
Viene celebrata la forza di questa settantaduenne, la quale per caso ha scoperto che il coniuge, con cui stava da una vita e con cui aveva avuto tre figli, la drogava e poi la faceva abusare da estranei contattati su un sito internet: quando l’orrore le è stato mostrato dalla polizia, che aveva ritrovato i filmati degli stupri, lei non si è nascosta, ma ha voluto che il processo fosse dibattuto a porte aperte e, di fronte all’indicibile, ha detto che non era lei a doversi vergognare, bensì gli uomini che avevano approfittato del suo corpo inerte e inerme. (L'Unione Sarda.it)
“Aprendo le porte di questo processo, lo scorso 2 Settembre, ho voluto mettere la società nelle condizioni di seguirne i dibattimenti. Non mi sono mai pentita di questa decisione”. Ha mantenuto fino all'ultimo la sua lucidità composta Gisèle Pelicot, anche nella prima dichiarazione pubblica all'uscita dell'aula del tribunale dopo che corte di Vaucluse (Avignon) ha annunciato il verdetto nel famoso “processo di Mazan”. (Valigia Blu)
"Si può presumere che quello che è successo a Mazan sia solo il culmine di un lungo processo", ha detto in un’intervista alla Bbc l’avvocato Florence Rault, che rappresenta le famiglie di altre potenziali vittime e che tuttavia non si aspetta ulteriori confessioni da parte di Pelicot in relazione a casi irrisolti: "Fino a quando non sarà messo di fronte a prove indiscutibili, negherà tutto". (Sky Tg24 )
Fotogramma (Avvenire)