Venere di Botticelli, video promozionale dell’Italia girato in Slovenia

Di Franco Stefanoni Location e vino sloveni, regista delle riprese olandese, piattaforma online anch’essa straniera. La stranezza segnalata da una casa di produzione triestina Continua a sollevare polemiche l’annunciata campagna promozionale per le bellezze artistiche e naturali d’Italia, che porta in tour internazionale la Venere di Botticelli facendola «uscire dal dipinto» per essere declinata in location d’eccezione italiane: prodotta dal ministero del Turismo ed Enit, costerà 9 milioni, gestita dall’agenzia pubblicitaria Armando Testa (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri media

L’attore posta su Instagram una foto che lo ritrae mentre mangia la pizza in piazza San Marco, a Venezia: «Ve la facevo io la pubblicità... (Corriere della Sera)

Hanno provveduto a farlo alle 20.15 del 21 aprile scorso i tre titolari di Marketing Toys. È nata da nemmeno una settimana e ogni giorno inciampa in uno svarione. (Il Manifesto)

Caro Beppe, ho letto il suo articolo sulla controversa campagna pubblicitaria per l’Italia Open to meraviglia. Un riassunto veloce per chi si fosse distratto: non ne è stato registrato il dominio, una parte del video è in realtà girato in una cantina in Slovenia (il proprietario ringrazia per tutta la pubblicità gratis), la traduzione in tedesco era a dir poco approssimata (erano stati tradotti i nomi di alcune città italiane). (Corriere)

«Rispetto alla polemica che vede nella Venere in veste di influencer una mercificazione dell’opera d’arte resto tiepida. di Francesca Marsili (Cronache Maceratesi)

Tra hashtag e polemiche, l'Italia illustrata nella nuova campagna internazionale di promozione turistica del ministero del Turismo ed Enit "Open to meraviglia", presentata giovedì scorso a Roma, effettivamente stupisce. (ilmessaggero.it)

Da giorni, la Rete e i social sono occupati da critiche e da polemiche generate da «Open to meraviglia» (uno slogan infelice nel suo accostare una parola italiana e una inglese, degno del «Very Bello» di qualche anno fa). (Corriere della Sera)