Funerali Boniperti, la scelta della famiglia

Dopo la scomparsa di Giampiero Boniperti, avvenuta nella notte tra giovedì e venerdì, molti si sono chiesto quando e dove si terranno i funerali del presidentissimo della Juventus.

Come svela la Gazzetta dello Sport la famiglia Boniperti preferisce mantenere il massimo riserbo e quindi non renderà noto né il luogo né il giorno o l'orario di quando si svolgeranno le esequie.

Una forma volta dunque a mantenere la massima riservatezza attorno all'ultimo viaggio della leggenda bianconera, e permettere ai suoi cari di salutarlo senza un cerimoniale pubblico

(ilBianconero)

Se ne è parlato anche su altre testate

Cabrini: Boniperti? (La Repubblica)

Il giornalista di Tuttosport lancia la candidatura. La notizia della scomparsa di Giampiero Boniperti fa ancora malissimo al mondo Juventus. Guido Vaciago su Tuttosport si interroga su chi possa essere il prossimo Boniperti alla Juve. (Juventus News 24)

Alle esequie erano presenti la moglie Rosi, i figli Gianpaolo, Alessandro e Federica, gli otto nipoti, famigliari e amici più stretti. GUARDA IL NOSTRO SPECIALE SULL’ADDIO A BONIPERTI (Juventus News 24)

Boniperti li mise tutti e tre fuori rosa: saltarono un’amichevole, poi tornarono a Canossa e si accontentarono di un lieve ritocco. Un calcio non gestito dai procuratori, ma da calciatori che sapevano gestire se stessi, senza intermediari, anche se trattare con Giampiero Boniperti non era cosa facile. (Il Fatto Quotidiano)

“Stile”, abbiamo detto, Boniperti lo ha esibito sul campo di gioco e poi ne ha fatto un’insegna di comportamento e d’immagine per la Juventus. I giocatori lo ricordano con commosso rispetto e raccontano di una carattere freddo, determinato, prendere-o-lasciare, lo sguardo che guardava dentro, fino al cuore, già il cuore: “La Juve non è soltanto la squadra del mio cuore, è il mio cuore” (Il Riformista)

Tutto il suo impegno quotidiano, l’applicazione maniacale di ogni giorno, arrivava dal fatto di essere a capo del club che aveva sempre amato, ma anche da un’etica del lavoro che era innata in lui e che veniva alimentata ulteriormente dall’idea di aver ricevuto l’incarico dall’Avvocato Agnelli. (ilBianconero)