Btp, mutui, Borse e prestiti: cosa fare dopo il terzo taglio dei tassi Bce, le ricette per guadagnare

(Marco Sabella) La decisione di una sforbiciata ai tassi era data per scontata dagli operatori di mercato. E così dopo il taglio di 25 punti base deciso dalla Bce oggi, giovedì 17 ottobre, il costo del denaro è diminuito di circa 75 centesimi in quattro mesi, da giugno 2024 ad oggi. Ma secondo gli analisti siamo soltanto agli inizi di un ciclo discendente che si svilupperà in pieno soltanto nel 2025. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri media

La domanda di mutui ipotecari negli Stati Uniti ha registrato il calo settimanale più marcato degli ultimi quattro anni, a causa del forte aumento dei tassi di interesse che ha colto di sorpresa gli acquirenti di case. (Benzinga Italia -Economia)

Gli effetti di questa mossa impattano su quanti vogliono chiedere mutui o prestiti: su un mutuo da 200 mila euro, la diminuzione rispetto ai massimi è di oltre 120 euro mentre su base semestrale la riduzione arriva nell’ordine dei 70 euro. (Virgilio Notizie)

Vediamo, quindi, alcune simulazioni dell’impatto sul costo dei mutui tenendo presente che la domanda di questi finanziamenti è in risalita (+19% a settembre). Entrambi hanno già scontato la decisione odierna di Madame. (il Giornale)

La Bce oggi verso il taglio dei tassi

Per la terza volta consecutiva, in seguito all’incontro del 17 ottobre, la Banca centrale europea (BCE) ha tagliato di 25 punti base i tassi di interesse. al 3,65% per i tassi sulle operazioni di rifinanziamento marginale. (Immobiliare.it)

La Banca centrale europea ha ridotto i tassi di interesse giovedì, con un taglio di 0,25 punti percentuali del tasso di riferimento sui depositi al 3,25%, in considerazione dei progressi nella disinflazione e dei deboli dati economici. (Morningstar)

La Banca centrale europea annuncerà oggi un nuovo taglio dei tassi d’interesse di altri 25 punti base, il terzo da giugno. Si guarderà anche alle mosse della presidente Christine Lagarde che, finora prudente, potrebbe andare in modo più deciso verso una riduzione del costo del denaro, di fronte all’accumularsi di rischi per le prospettive di crescita dell’area euro. (Il Sole 24 ORE)