Usa 2024,mercati si allineano a vittoria Trump, rialzo futures Wall Street

Roma, 6 nov. – I future azionari salgono e i rendimenti dei titoli del Tesoro sono in rialzo mentre Donald Trump si avvicina alla vittoria nelle elezioni presidenziali, con gli investitori che si sono riversati in operazioni allineate alle politiche della nuova amministrazione su aree tra cui tariffe, tasse, prestiti governativi e criptovalute. In primo piano le azioni di Trump Media & Technology, che hanno registrato un balzo come ill dollaro USA, il bitcoin e le azioni di Tesla (+3,54%). (Agenzia askanews)

Se ne è parlato anche su altri giornali

In vetta al podio c'è Tenaris (+5,46%) con il lusso di Brunello Cucinelli (+4,1%) e il gruppo degli armamenti Leonardo (+3,94%) . Piazza Affari allunga il passo (+1,34%) al pari delle altre borse europee, in scia ai futures americani che preannunciano un'apertura col botto di Wall Street pronta a brindare a festeggiare la netta vittoria di Donald Trump (Tiscali Notizie)

Di Tina Teng Il sentimento di avversione al rischio ha continuato a influenzare l'andamento dei mercati, con i principali indici sia in Europa che negli Stati Uniti che hanno iniziato la settimana in calo. (Euronews Italiano)

Reuters (Avvenire)

Trump e la reazione dei mercati

L'Hang Seng di Hong Kong perde il -2,5%, con Alibaba in calo del 4%, Meituan del 4% e Xiaomi del 3%. Tencent -2%. Il South China Morning Post di Hong Kong scrive stamattina che il ritorno di Trump alla Casa Bianca, porterà di certo ad altre restrizioni all’operatività dei tech cinesi. (Websim)

Così non è stato. Trump ha vinto nettamente e, rispetto alle possibili conseguenze che le politiche economiche del tycon potrebbero avere su scala planetaria, i mercati pare abbiano (per ora) brindato alla stabilità (degli Usa in primis). (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Tra le azioni, vola il titolo di Tesla, sancendo la vittoria di Elon Musk sui mercati. Le reazioni sono spinte principalmente dal programma elettorale del candidato repubblicano, che in materia economica ha particolarmente a cuore il settore industriale e la piccola imprenditoria degli stati centrali in Usa, che dovrebbe sostanziarsi in politiche ultra espansive per quanto riguarda la spesa ma soprattutto nel sostegno alle imprese, con la diminuzione fino al 15% della corporate tax attualmente al 21%. (la Repubblica)