Luigi Celeste uccise il padre violento: «Dal carcere al cinema, la mia rinascita è diventata un film»

Prima il libro «Non sarà sempre così», adesso il film «Familia». La violenza, il carcere, gli studi: la storia di Luigi Celeste viene declinata in tanti modi perché rappresenta un ritorno alla vita. «Da quando sono nato ho dovuto combattere in un clima di violenza e terrore. Adesso ho scoperto che la vita è fatta anche di sorrisi e belle persone. Mio padre non è mai stato un padre, ci ha sempre fatto del male. (Corriere TV)

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Cinema (LaC news24)

Il nuovo numero di Grazia è ora in edicola e su app. Ecco l'editoriale della Direttrice Silvia Grilli Il film racconta bene le fasi dell’annientamento di una donna: impedirle di vestire come vuole, controllarla ossessivamente, vietarle di lavorare, proibirle di parlare, insultarla, riempirla di botte, ridurla a niente. (Grazia)

Quelle paro… Ma nel momento più buio Luigi Celeste, il giovane naziskin che nel 2008 venne condannato a dodici anni e quattro mesi per aver ucciso il padre che pestava e minacciava di morte la madre e il fratello, a Milano, ha scritto la sua vita in un libro: Non sarà sempre così. (la Repubblica)

Francesco Costabile e “Familia”: “Così insegnare mi aiuta nei film”

E questo accade perché, anche quando non si dovrebbe, si è lasciati soli. Il 2 ottobre arriva in sala Familia, il film di Francesco Costabile con Francesco Gheghi, Francesco Di Leva e Barbara Ronchi. (Fanpage.it)

Il film "Familia" racconta le vicende di Luigi Celeste (interpretato da Francesco Gheghi), ventenne che vive con sua madre Licia e suo fratello Alessandro. Sono quasi dieci anni che nessuno di loro vede Franco, compagno e padre, che ha reso l’infanzia dei due ragazzi e la giovinezza di Licia un ricordo fatto di paura e prevaricazione. (Radio Monte Carlo)

Come si fa? «Non dormendo la notte». Il suo secondo film di finzione, “Familia”, dopo la presentazione a Venezia nella sezione Orizzonte e il premio al protagonista per la miglior interpretazione, Francesco Gheghi, da ieri è nelle sale. (La Repubblica)