Salvini e Renzi, i due Matteo e non solo: la via giudiziaria in crisi
Tre capitoli diversi, ma neanche tanto, della stessa storia: quella del fallimento della via giudiziaria come regolatrice dell’ordinamento politico. A sancire questa evidenza storica erano state nei giorni scorsi le vicende di Stefano Esposito (ex senatore del Pd, uscito indenne dall’accusa di corruzione dopo 7 anni di incubo) e di Matteo Renzi (leader di Italia Viva, prosciolto per il caso Open in seguito a 5 anni di martellamento) e adesso si aggiunge, in tutta la sua rilevanza, l’assoluzione (perché il fatto non sussiste) per Matteo Salvini a Palermo (ilmessaggero.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
Eppure, al netto del racconto messo in campo per preparare l’esito peggiore, la verità è ben altra. La racconta la tensione spari… (La Stampa)
I pm, che rappresentano l'accusa, hanno chiesto per il leader della Lega la condanna a sei anni di carcere, come si apprende, faranno «brevi repliche», dopo l'arringa difensiva a opera dell'avvocata Giulia Bongiorno d… Oggi è il giorno della sentenza Open Arms. (La Stampa)
Seduto, in piedi. Intorno a lui, nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, avevano appena domandato all’avvocata Giulia Bongiorno quale fosse il numero della felicità, e lei aveva risposto così: «Se il presidente della corte dice 530 è assoluzi… (La Stampa)
"Non c’è la galera domani. Se mi assolvono, vorrà dire che è stato riconosciuto il mio lavoro. Se mi condannano domani, farò ricorso in appello e continuerò a fare il mio lavoro, perché la riterrei una profonda ingiustizia, non a me, al Paese". (Liberoquotidiano.it)
Ma ostenta serenità il vicepremier a rischio di una condanna a sei anni di carcere per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, per il mancato sbarco di un gruppo di migranti costretto nell’agosto 2019 a rimanere a bordo della Open Arms per 19 giorni. (Corriere della Sera)
PALERMO – Il giorno della sentenza, la procura rilancia le accuse nei confronti del vicepremier Matteo Salvini, che oggi rischia 6 anni di carcere. (La Repubblica)