The Brutalist di Brady Corbet: il tormento e l'estasi di un architetto geniale. La recensione da Venezia 81

Il regista Brady Corbet conferma tutto il suo talento portando in Concorso il suo nuovo film con protagonista Adrien Brody, smisurato affresco in 70mm su László Tóth, un geniale architetto ebreo, sopravvissuto all’Olocausto, che fugge dall’Ungheria dopo la Seconda guerra mondiale per raggiungere gli Stati Uniti László Tóth (Adrien Brody) è un geniale architetto ebreo, sopravvissuto all’Olocausto, che fugge dall’Ungheria dopo la Seconda guerra mondiale per raggiungere gli Stati Uniti. (Best Movie)

La notizia riportata su altri giornali

Per capirci, in poche righe: l’architetto László Toth nel ‘47 arriva in America dove sarà raggiunto dalla moglie Erzsébet e dalla nipote, che è voce narrante a inizio e fine film, prima da un campo di concentramento e infine dalla prima Biennale architettura del 1980. (Elle)

The Brutalist è un film di produzione americana e ambientato in parte a Budapest e negli Stati Uniti e in parte proprio a Carrara. (La Voce Apuana)

Brady Corbet è riuscito a fare una cosa rara: un grande film in cui l’architettura è al centro e come protagonista c’è un architetto, interpretato da Adrien Brody, una figura ispirata a Breuer, Kahn e Rudolph. (Domus IT)

La sua lunghezza, di circa 3 ore e mezza, è però funzionale allo sviluppo della vicenda, che riporta decenni di vita di un architetto ungherese, personaggio di finzione, sopravvissuto all'Olocausto. (Radio Italia)

#articoli L'opera racconta la storia dell’architetto ebreo László Tóth emigrato dall’Ungheria negli Stati Uniti nel 1947: dapprima costretto a lavorare duramente e vivere in povertà, il protagonista ottiene presto un contratto che cambierà il corso dei successivi trent’anni della sua vita. (CineFacts)

George Clooney, fuori concorso con Wolfs, ha parlato del ritiro di Joe Biden dalla competizione elettorale negli USA. Nessun cenno a Donald Trump né alla subentrata Kamala Harris. (il Giornale)