Germania, accordo raggiunto alla Vw
Il sindacato automobilistico tedesco Ig Metall ha annunciato di aver raggiunto un accordo con Volkswagen su un piano di riduzione dei costi che scongiura la chiusura dei dieci stabilimenti in Germania e impedisce licenziamenti involontari fino al 2030, ma include disposizioni per tagliare più di 35.000 posti in modi «socialmente responsabili» entro quella data. «Siamo riusciti a trovare una soluzione che garantisce posti di lavoro, preserva la produzione nelle fabbriche e allo stesso tempo consente significativi investimenti futuri», ha affermato il negoziatore sindacale Thorsten Gröger, aggiungendo che non ci sarà «nessuna chiusura di fabbriche» in Germania, ma ammettendo che i dipendenti hanno anche accettato «dolorose concessioni». (il manifesto)
Ne parlano anche altri media
BERLINO – “Daniela Cavallo ha fatto un capolavoro”: dopo una maratona negoziale di settanta ore, la più lunga della storia di Volkswagen, i vertici dell’azienda e il sindacato metalmeccanico Ig Metall hanno raggiunto un accordo sul destino dell’auto tedesca. (la Repubblica)
Lo riporta la Dpa. «Con il pacchetto di misure concordato, l'azienda ha tracciato una rotta decisiva per il suo futuro in termini di costi, capacità e strutture», ha affermato il ceo Oliver Blume. (Il Messaggero - Motori)
La Germania, un tempo locomotiva d’Europa, rischia di trasformarsi in un vagone merci abbandonato su un binario morto. Anzi in un’auto da rottamare. (Autoappassionati.it)
Il sindacato IG Metall si è rivolto ai suoi iscritti per "rammaricarsi che ci sia ancora una situazione di stallo", ma ha lanciato dei segnali che aumentano le speranze di chiudere la vertenza nei prossimi giorni con un esito favorevole. (Quattroruote)
Dopo diversi round di negoziati e una serie di scioperi che hanno interessato tutti gli stabilimenti tedeschi, Volkswagen e il sindacato Ig Metall hanno raggiunto un accordo. (Lettera43)
Il potente sindacato dei metalmeccanici tedesco, Ig Metall, saluta l'accordo come «un miracolo di Natale». Ma l'intesa ha un prezzo molto salato: ci saranno esuberi per 35mila posti sui 300mila totali nei siti del Paese. (ilmessaggero.it)