L’estate del ragno violino. “Psicosi, non emergenza”

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LA NAZIONE INTERNO

– “Una specie schiva, non aggressiva e il morso, occasionale, solo in rari casi può avere conseguenze serie e complicanze sistemiche. Quella attuale è psicosi, non un’emergenza sanitaria”: così il professor Francesco Frati, entomologo del Dipartimento di Scienze della vita dell’Università di Siena, smorza l’allarme da ragno violino. Sono sempre più frequenti i casi di persone che ricorrono all’ospedale e ci sono stati casi gravi post morso. (LA NAZIONE)

Ne parlano anche altri media

Il ragno violino colpisce ancora. Vittima del suo morso è rimasto un uomo di 52 anni da poco trasferitosi a Roma. (Corriere Roma)

Ero uscito per portare a passeggio il cane in un parco in zona Casal Boccone, mi sono poi seduto sopra a una panchina di legno per fumarmi una sigaretta. Il dolore e quello che ha provato dopo l’attacco lo ha raccontato al Messaggero: "Il ragno ha colpito anche me. (Repubblica Roma)

Alle conseguenze del suo morso sono in effetti recentemente state attribuiti due decessi verificatisi in Italia. – La paura dei ragni in questi mesi sta dilagando anche nel nostro territorio: la ragione principale è legata all’ormai noto – e temutissimo – ragno violino, un esemplare velenoso presente anche alle nostre latitudini. (il Resto del Carlino)

Quella attuale è psicosi, non un’emergenza sanitaria": così il professor Francesco Frati, entomologo del Dipartimento di Scienze della vita dell’Università di Siena, smorza l’allarme da ragno violino. "Una specie schiva, non aggressiva e il morso, occasionale, solo in rari casi può avere conseguenze serie e complicanze sistemiche. (LA NAZIONE)

«Ha colpito anche me. Comincia così racconto (social) di Raffaele, 52, anni, trasferitosi da poco nella Capitale. (ilmessaggero.it)

Particolarmente drammatica è la vicenda di Giuseppe Russo, un giovane di 23 anni di Collepasso, in provincia di Lecce, che ha perso la vita dopo essere stato morso dall’aracnide. Questo episodio ha alimentato una vera e propria psicosi, tanto che all’ospedale Cardarelli di Napoli, sede del Centro Antiveleni del Sud, arrivano oltre 20 telefonate al giorno. (la VOCE del TRENTINO)