La democrazia per la sinistra francese se è contro la destra il "golpe" si può fare

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Liberoquotidiano.it ESTERI

Giovanni Longoni 28 agosto 2024 In Francia va tutto a rotoli. Rotoloni doppiovelo, visto l’affaire dell’acqua della Senna, ma neppure il mondo politico d’oltralpe se la cava meglio degli organizzatori dei Giochi olimpici (sarà perché si tratta delle stesse persone?). Prendiamo il Presidente della Repubblica Emmanuel Macron: sta tenendo le consultazioni in vista della creazione di un nuovo governo e ieri ha escluso dal nuovo giro di colloqui sia la destra (Marine Le Pen e il suo alleato Eric Ciotti) sia la sinistra estrema di Jean-Luc Mélenchon (Liberoquotidiano.it)

Su altri media

Fosse successo in Italia, avremmo già litri di inchiostro versati per criticare lo stallo di un Paese incapace di darsi un governo, una classe politica litigiosa, uno Stato che “non può permettersi ora una crisi”. (Nicola Porro)

Mentre il presidente della Repubblica prosegue il suo giro (infruttuoso) di consultazioni, i partiti della sinistra, dai socialisti agli ecologisti, hanno fatto sapere che diserteranno i colloqui. Se la maggioranza di Giorgia Meloni è in fibrillazione, il mondo politico francese continua ad essere terremotato. (LA NOTIZIA)

Oggi, Emmanuel Macron va in Serbia, anche per concludere la vendita controversa di 12 caccia bombardieri Rafale a un governo che per la Ue conserva una vicinanza preoccupante con la Russia, malgrado l’iter in corso per l’adesione all’Unione. (il manifesto)

Ma c'è una novità alla vigilia del secondo giro di consultazione che si aprirà domani, senza la France Insoumise di Melènchon e senza il Rassemblement National di Le Pen e Bardella non invitati: i (Secolo d'Italia)

“Questa responsabilità spetta all'Assemblea nazionale dopo che i deputati hanno potuto ascoltare la dichiarazione di politica generale e la composizione del governo ed esprimere la loro scelta. “Non spettava al presidente della Repubblica censurare personalmente Lucie Castets”, la candidata espressa dall’alleanza di sinistra del Nouveau Front Populaire (NFP) per l’incarico di primo ministro. (L'HuffPost)

Dopo la tregua olimpica vera o presunta della politica francese, a Parigi torna a animarsi la battaglia istituzionale, ed è nuovamente ripartito il braccio di ferro tra i partiti transalpini e Emmanuel Macron (Inside Over)