Ghali premiato dall’associazione di Mohammed Hannoun, considerato filo Hamas. Lo staff del rapper: «Nessuna premiazione, solo un regalo»

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Nuove polemiche contro Ghali. Il rapper, al centro delle critiche per l’appello pronunciato al Festival di Sanremo («Stop al genocidio») che ha scatenato l’ira di Israele e spinto l’ad della Rai Sergio a inviare un comunicato durante la trasmissione Domenica In, deve ora far fronte a nuove accuse. La motivazione? Un premio ricevuto per «il suo impegno a favore del popolo palestinese» dall’Associazione Palestinesi in Italia (Api) gestita da Mohammed Hannoun, che si sospetta essere legato al partito-milizia Hamas (Open)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Queste nuove presenze, il pesce siluro e la cozza asiatica, sono emerse come risultato del cambiamento climatico e degli scambi commerciali internazionali.Si tratta di una situazione preoccupante che richiede un’azione immediata per proteggere l’ecosistema della regione. (NewsWeb24.it)

Ghali, in un video, ha ringraziato e salutato in arabo i suoi «fratelli» (Corriere della Sera)

“Un regalo più o meno significativo come molti altri, senza alcuna richiesta ulteriore”. Così, in una nota, lo staff di Ghali spiega cosa fosse il premio ricevuto dall’Api, l’Associazione palestinesi in Italia, che ha animato nuove polemiche intorno all’artista, ospite ieri sera a Che tempo che fa, dopo la pubblicazione di un video con i suoi ringraziamenti. (la Repubblica)

La firma del Fatto quotidiano attacca il conduttore per come ha gestito l’intervista, accusandolo di non aver mai pronunciato le parole «genocidio», «Israele» e «Gaza», durante l’intera conversazione, come era invece accaduto tanto a Sanremo quanto a Domenica in (Open)

Tommaso Pietrangelo Giornalista Autore, giornalista, cantautore. Laureato in Letterature Straniere, è appassionato di cinema, poesia e Shakespeare. (Libero Magazine)

"Caro Ghali che di mestiere fai il cantante, hai ragione a volere la pace, hai ragione a inorridire innanzi a tanta morte di palestinesi, però tieni bene a mente di tutta quella morte provocata il 7 ottobre da animali di combattimento di Hamas che non hanno avuto pietà": Giampiero Mughini si è rivolto così al cantante in una lettera pubblicata da Dagospia. (Liberoquotidiano.it)