Auto, perché il 2035 spaventa (anche) gli artigiani

Auto, perché il 2035 spaventa (anche) gli artigiani
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Torino Cronaca ECONOMIA

La transizione energetica nel settore automotive, spinta dalle normative europee, sta mettendo sotto pressione l'industria automobilistica piemontese. CNA Piemonte ha espresso preoccupazione per il rischio che il passaggio forzato all’elettrico entro il 2035 - con lo stop alla produzione di motori endotermici - possa minacciare la sopravvivenza di molte piccole e medie imprese della regione. L’associazione, che rappresenta artigiani e imprenditori, ha chiesto con fermezza un rinvio del blocco sulla vendita di nuovi veicoli a motore endotermico. (Torino Cronaca)

La notizia riportata su altre testate

Lo dice, ultima in ordine cronologico, Cna Piemonte. "Il settore automotive, fondamentale per l’economia regionale e nazionale, si trova oggi in una fase critica, e l’attuazione di una transizione così rapida verso l’elettrico rischia di avere ripercussioni devastanti per la filiera produttiva e, in particolare, per le piccole e medie imprese che operano nel settore della fornitura e subfornitura", si legge in una nota diffusa dalla sigla datoriale. (TorinOggi.it)

“Le politiche energetiche e climatiche non devono mettere in pericolo l’indipendenza dell’industria automobilistica“, non vanno messi “in pericolo i profitti dell’industria” dell’auto. Lo dice il ministro dei trasporti ungherese János Lázár, alla presidenza di turno Ue, nella conferenza stampa al termine del Consiglio informale dei ministri dei trasporti. (Il Fatto Quotidiano)

Il Regolamento Ue stabilisce che entro il 2035 ci sia lo stop alla produzione di auto termiche. Nei prossimi giorni il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso presenterà il piano dell’Italia che punta a rinviare lo stop o almeno ad ammorbidire i vincoli europei. (Sky Tg24 )

Green deal, Cingolani dà ragione a Salvini: “L’auto elettrica non è la bacchetta magica”

E convocare a Palazzo Chigi i vertici di Stellantis. Dopo un anno passato a fare e disfare possibili intese sui livelli di produzione auto, a immaginare un nuovo sistema di incentivi e a corteggiare produttori cinesi, Urso vuole essere ricordato come il primo all’assalto del Green Deal. (la Repubblica)

Il documento, di cui il ministro delle Imprese e del made in Italy (Mimit) Adolfo Urso illustrerà lunedì le linee guida a Confindustria, alle altre principali associazioni imprenditoriali e ai sindacati, si pone innanzitutto l’obiettivo di anticipare la clausola di revisione che il nuovo regolamento Ue sulla riduzione delle emissioni di CO2 prevede per il 2026. (Il Sole 24 ORE)

È questa la lettura di Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo ma anche ex ministro della Transizione ecologica e genovese d'adozione, che a margine di un evento al Salone Nautico ha commentato il nuovo orientamento della commissione europea guidata da Ursula von der Leyen sul green deal. (Genova24.it)