Salone dell'Auto, ecco le regine di Parigi (secondo noi)

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Torino Cronaca ECONOMIA

Dall'inviato a Parigi Salone dell'Auto di Parigi. I primi due giorni contrassegnati dalla battaglia delle Case e dei rispettivi ceo, in particolare le due padrone di casa: Renault e Stellantis. Entrambe, infatti, hanno lo Stato nel loro azionariato e non è un caso che il presidente Macron si sia intrattenuto solo nei loro stand. Ma lasciando da parte la "politica" e le polemiche, quali sono le regine di questo Salone 2024? RENAULT VINTAGE HI TECH In primo piano Renault, perché ha lo stand più grande e perché l'unico dei costruttori storici europei a non aver ancora emesso un profit warning. (Torino Cronaca)

La notizia riportata su altre testate

Tra la suggestione di ultra-citycar a batterie e la richiesta di nuovi incentivi pubblici, è venuto il momento delle scelte. Mentre per il pubblico va in scena il salone dell’auto 2024, nelle sale riservate agli addetti ai lavori si apre un vero processo alle istituzioni comunitarie, alla mancanza di una politica europea coordinata che sostenga l’auto elettrica, oltre che imporla come obbligatoria dal 2035, salvo sorprese e proroghe. (La Gazzetta dello Sport)

Il governo ha inoltre stabilito che i soldi dell'assegno unico saranno esclusi dal computo dell'ISEE (StartupItalia)

Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Tutto secondo i piani, quindi, per il governo e nei prossimi giorni il ministro dell'Economia ha annunciato una nuova conferenza stampa alla presenza di Giorgia Meloni. (il Giornale)

Quanti sono i lavoratori manifatturieri interessati dai negoziati per il rinnovo del contratto di lavoro in Germania? Quattro milioni. Le associazioni datoriali hanno proposto una durata contrattuale di 27 mesi, con un aumento delle retribuzioni lorde del 3,6%, così distribuite: per i primi nove mesi zero, da luglio 2025 +1,7%, dopo un anno un altro 1,9%. (Start Magazine)

Rifinanziata con 500 milioni in più per il 2025 la carta prepagata «dedicata a te» per l’acquisto di beni alimentari e di prima necessità. Povertà (Vanity Fair Italia)