VIDEO Usa, Biden e Harris accolgono tre prigionieri appena liberati dalla Russia
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Il ritorno in patria è avvenuto nell'ambito del più grande scambio dai tempi della Guerra Fredda Tre cittadini americani appena liberati dalla Russia sono tornati sul suolo statunitense nell’ambito del più grande scambio di prigionieri dai tempi della Guerra Fredda. Il giornalista Evan Gershkovich, il dirigente della sicurezza aziendale Paul Whelan e Alsu Kurmasheva, una giornalista con doppia cittadinanza statunitense e russa, sono arrivati alla Joint Base Andrews nel Maryland poco prima della mezzanotte di giovedì per un gioioso ricongiungimento con le loro famiglie. (LAPRESSE)
Su altri giornali
«Perché non lo ha fatto quando era presidente?», ha poi detto rispondendo a un giornalista che gli aveva chiesto cosa avrebbe detto all'ex presidente Donald Trump, il quale ha sostenuto che avrebbe potuto negoziare il rilascio dei prigionieri senza fare alcuna concessione. (Corriere del Ticino)
Lo scambio ha richiesto "significative concessioni" dalla Germania, ha poi sottolineato il presidente Usa ringraziando in modo particolare il cancelliere tedesco Olaf Scholz. "Non ho bisogno di parlare con Putin": lo ha detto Joe Biden parlando alla Casa Bianca dello scambio di prigionieri con la Russia, rispondendo ad una domanda se si fosse sentito col leader del Cremlino. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Lo scambio è avvenuto ad Ankara include 26 persone, due delle quali minori. Evan Gershkovich, il giornalista del Wall Street Journal condannato in Russia a 16 anni di prigione per spionaggio è stato liberato oggi, giovedì 1° agosto. (Today.it)
Il vero regista dell’«operazione ostaggi» è Jake Sullivan, il consigliere per la Sicurezza nazionale, il più stretto collaboratore di Joe Biden. In particolare quello guidato da Olaf Scholz. (Corriere della Sera)
Se confermato, questo scambio rappresenterebbe il primo tra Mosca e l’Occidente dalla liberazione della cestista americana Brittney Griner nel dicembre 2022, detenuta in Russia per accuse di droga, in cambio del trafficante d’armi russo Viktor Bout, imprigionato negli Stati Uniti. (RSI.ch Informazione)
Un oppositore condannato per aver fatto su YouTube uno streaming sui civili ucraini massacrati dai militari russi a Bucha. Una giovane pittrice finita dietro le sbarre per avere sostituito i cartellini dei prezzi in un supermercato con disegni contro la guerra. (La Stampa)