Volkswagen, l’accordo con IG Metall salva le fabbriche dalla chiusura
Il compromesso, nemmeno troppo scontato, è arrivato prima di Natale: il marchio Volkswagen e il sindacato IG Metall hanno raggiunto un'intesa per evitare la temuta chiusura di stabilimenti in Germania. Il contributo dei lavoratori a questo accordo è importante perché nei prossimi anni rinunceranno a migliaia di euro l'anno fra riorganizzazioni interne, minori premi ed ulteriori ridimensionamenti dei salari, compresi fra il 4 il 6% nelle classi di reddito più comuni secondo le stime del sindacato. (La Stampa)
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Leggi anche: La famiglia Porsche spinge per la chiusura dei siti in Germania Raggiunto un accordo tra Volkswagen e i rappresentanti dei sindacati degli stabilimenti di produzione tedeschi. La società ha acconsentito a mantenere aperti i dieci siti produttivi e a ripristinare gli accordi di sicurezza del lavoro fino al 2030. (Italia Oggi)
BERLINO – “Daniela Cavallo ha fatto un capolavoro”: dopo una maratona negoziale di settanta ore, la più lunga della storia di Volkswagen, i vertici dell’azienda e il sindacato metalmeccanico Ig Metall hanno raggiunto un accordo sul destino dell’auto tedesca. (la Repubblica)
Il potente sindacato dei metalmeccanici tedesco, Ig Metall, saluta l'accordo come «un miracolo di Natale». Ma l'intesa ha un prezzo molto salato: ci saranno esuberi per 35mila posti sui 300mila totali nei siti del Paese. (ilmessaggero.it)
L'azienda ha annunciato che la riduzione dovrà essere effettuata in modo «socialmente responsabile» e fa parte dell'accordo raggiunto con il sindacato Ig Metall dopo giorni di trattative. «Con il pacchetto di misure concordato, l'azienda ha tracciato una rotta decisiva per il suo futuro in termini di costi, capacità e strutture», ha affermato il ceo Oliver Blume. (Il Messaggero - Motori)
Entrambe le parti si dichiarano soddisfatte. (AlVolante)
Il prezzo da pagare? 35mila uscite entro il 2030 e riduzioni della capacità produttiva. Alla fine è arrivato l'accordo tra Volkswagen e il sindacato Ig Metall che eviterà la chiusura degli stabilimenti tedeschi e i licenziamenti forzati del personale. (QuiFinanza)