Taglio Irpef al 33%, asse tra Fratelli d’Italia e Forza Italia nella maggioranza dopo l’Umbria
Torna il pressing di Forza Italia per inserire nella legge di Bilancio il taglio dal 35% al 33% dell’aliquota Irpef gravante sul secondo scaglione di reddito, quello che va dai 28.000 ai 50.000 euro lordi all’anno. L’idea che si sta facendo strada è di attendere i dati sulla riapertura del concordato preventivo biennale fino al 12 dicembre. La prima scadenza ha esitato introiti per 1,3 miliardi di euro, inferiori alle attese della vigilia. (InvestireOggi.it)
La notizia riportata su altre testate
Ma in maggioranza si registrano sempre più appetiti verso questi fondi. Stesso approccio per il suo utilizzo. (ilmessaggero.it)
Il governo punta a raccogliere almeno 2,5 miliardi di euro attraverso la riapertura dei termini per l’adesione al concordato preventivo. Lo ha dichiarato il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, nel corso dell’assemblea nazionale di Confesercenti tenutasi a Roma. (il Giornale)
Abbiamo sempre questa spada di Damocle delle risorse da trovare. Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, intervenendo all’Assemblea 2024 di Confesercenti, ha espresso sostegno alla proposta di rateizzazione del secondo acconto fiscale, avanzata dalla Lega attraverso un emendamento alla manovra. (LA STAMPA Finanza)
«Noi - ricorda il viceministro Maurizio Leo - abbiamo spostato l’asticella in avanti, perché abbiamo riaperto i termini per il concordato, fissati al 12 dicembre: ci auguriamo che ci sia un gettito aggiuntivo che verrà messo a servizio della riduzione dell’aliquota del ceto medio». (Il Sole 24 ORE)
In arrivo un nuovo taglio IRPEF per il ceto medio, con estensione del secondo scaglione fino a 60mila euro di reddito e riduzione dell’aliquota al 33%. E se non ci saranno le coperture per approvare il relativo emendamento alla Manovra 2025, allora ci penserà un apposito decreto legge a gennaio ad attuare questo ulteriore tasello della riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. (PMI.it)
Riduzione dell’aliquota intermedia del 35 al 33% e l’estensione del taglio ai redditi fino a 60mila euro. Due le ipotesi sul tappeto. (QUOTIDIANO NAZIONALE)