Clan, il boss compra biglietti della lotteria: «Così pulisce i soldi»

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Lotta alle mafie

Hanno contatti con le ricevitorie della zona, non perdono un biglietto vincente. Sono generosi, larghi di mano, usano metodi convincenti, tutt’altro che violenti. Sanno su quale tasto battere: quello economico. In sintesi, quando qualcuno vince al botteglino, loro si fanno avanti. E chiedono il biglietto vincente. Non si tratta di una rapina o di una estorsione. Anzi. Si tratta di un accordo tra pari, con tanto di regalo finale. (ilmattino.it)

Ne parlano anche altri media

Salvatore Roselli, il pentito di camorra del clan Amato Pagano nei suoi verbali ha riferito ai pm quali erano gli altri interessi del ‘gruppo’. il “core business” del gruppo negli utlimi era rappresentato dal sistema delle aste giudiziarie con le quali riciclavano gran parte degli introiti illeciti con investimenti puliti. (Cronache della Campania)

Gli affari della droga venivano discussi su piattaforme ritenute sicure come “Matrix” e “Signal”. Soldi, sangue e social. (La Repubblica)

Avere vagonate di contanti, provenienti da droga ed estorsioni, e non poterli spendere perché, ufficialmente, quei soldi non esistono. Non poterci acquistare case, automobili, niente di valore. Un bel problema con cui i criminali devono far da sempre i conti e per il quale sono alla continua ricerca di soluzioni. (Fanpage.it)

Minorenni "a bottega" dalla camorra: il clan Amato-Pagano li addestrava per le estorsioni

Sono 53 gli arresti decisi dal Gip partenopeo su richiesta della Dda guidata dal procuratore Nicola Gratteri. (Il Fatto Quotidiano)

PUBBLICITÀ (Internapoli)

Il clan Amato-Pagano usava i social per mostrare ricchezza, in modo da attirare i giovani; per le estorsioni venivano usati anche i minorenni, che gli affiliati portavano con loro per farli partecipare. (Fanpage.it)