Basta un chiodo per non fare arrivare i treni sotto Salvini

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Dopo un’estate catastrofica, l’autunno è iniziato peggio. Prendere un treno in Italia, oltre che carissimo, è una scommessa con il caso. O con i chiodi. Basta infatti un chiodo su un cavo piantato alle tre di notte per bloccare per un giorno intero i treni della famosa seconda potenza manifatturiera d’Europa la cui produzione crolla da diciotto mesi consecutivi. L’Italia che riempie i gargarismi delle destre al potere, questo mollusco che adorna il club dei G7 che occupano le masserie pugliesi, ieri è stata messa in ginocchio dalle 6,30 del mattino. (il manifesto)

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Un guasto alla centralina elettrica di Roma ha causato ritardi ai treni fino a 4 ore. Molti quelli soppressi (LA NOTIZIA)

Sono le strade che si possono percorrere in caso di ritardi o cancellazioni nel trasporto ferroviario. Pesantissime le ripercussioni per i viaggiatori, per i quali l’associazione Codici chiede il rimborso integrale del biglietto. (Terni in rete)

ROMA – “Ci scusiamo per i disagi il ministro è occupato a fare gli auguri ai nonni“. È una vera e propria bufera social quella che sta travolgendo il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini: questa mattina migliaia di persone a Roma alla stazione Termini erano in attesa della risoluzione definitiva del guasto che dall’alba ha causato lo stop della circolazione ferroviaria. (Dire)

Salvini sempre in giro: mentre l’Italia si ferma posta la foto con i nonni

Matteo Salvini, l’uomo che ci mette la faccia – ovunque, nelle piazze elettorali, al citofono coi drogati, a Roma e a Lampedusa, a San Lorenzo e a Pontida, in ogni luogo dove un immigrato delinque o una rom incinta scippa – la faccia preferisce preservarla quando a fare crash sono le sue dirette competenze, e nello specifico i treni in orario, mitologico riferimento del “quando c’era lui”. (La Stampa)

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E sotto una valanga di commenti, come quello del signor Colombatti: «Se avanza tempo sarebbe opportuno occuparsi dei treni». ROMA — Termini in tilt, l’Italia bloccata e il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti cosa fa? Pubblica su Facebook una sua foto da bambino con i nonni: «Se potete chiamateli, perché i nonni sono la vita». (la Repubblica)