Lo Stato tedesco vende il 16% di Commerzbank
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È ufficiale. La partecipazione del 15,6% in Commerzbank entra nel piano dismissioni a breve termine del governo tedesco. Una mossa decisa per fare cassa ma anche per segnare il nuovo corso della banca strappata dal baratro nel pieno della crisi finaziaria scatenata dal crack di Lehman Brothers. Il governo tedesco era stato costretto a infilarsi nel 2008 per stabilizzare l'istituto e salvarlo dalla tempesta, ma è arrivato il momento di uscire dal dossier. (ilmessaggero.it)
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banca tedesca indice della Borsa di Francoforte (LA STAMPA Finanza)
La vendita di azioni - assicura una nota del Ministero delle Finanze tedesco - sarà "trasparente, non discriminatoria e market friendly". Il governo tedesco uscirà dal capitale di Commerzbank, vendendo "in modo graduale" la partecipazione nella seconda banca tedesca per asset. (QuiFinanza)
La Germania si prepara a cedere la partecipazione detenuta nella banca tedesca Commerzbank, salvata durante la crisi finanziaria del 2008-2009. Il governo federale, come comunicato martedì 3 settembre, ha intenzione «di vendere gradualmente le sue quote nell’istituto». (Milano Finanza)
Il titolo di Commezbank è in calo sul Dax di Francoforte (-2,33%), a 12,78 euro, dopo che il ministero delle Finanze tedesco ha comunicato l’intenzione di ridurre la propria partecipazione. Ora il governo tedesco detiene il 16,49%, dopo essere entrato nel capitale della banca nel 2008 per salvare l’istituto colpito da una crisi finanziaria. (financialounge.com)
Il governo era entrato nel capitale della banca nel 2008 per stabilizzare l'istituto colpito da una crisi finanziaria. Come ricordano gli analisti di Equita l’agenzia delle finanze tedesca ha indicato che la procedura esatta, il volume e le tempistiche dell’uscita devono ancora essere determinate in base alle condizioni di mercato. (Il Sole 24 ORE)
Il governo di Berlino si appresta a dare l’addio a quanto pare definitivo a Commerzbank, la seconda banca in Germania che venne salvata per il rotto della cuffia con una operazione di bailout, orchestrata nel periodo della crisi finanziaria, con cui lo Stato rilevò una partecipazione del 25% circa del capitale. (Finanzaonline)