Israele, la testa del serpente e la guerra senza confini

Nemmeno uno scrittore raffinato come Amin Maalouf sa spiegarsi la metamorfosi tragica del suo Paese. Il Libano nel quale nacque era un modello di convivenza tra etnie e religioni diverse. Una piccola Svizzera nel Medio Oriente. «Alla fine della Guerra Fredda – spiega lo scrittore franco libanese in una intervista a Repubblica – siamo passati da un mondo diviso per linee ideologiche a un mondo diviso per linee identitarie». (Corriere del Ticino)

Se ne è parlato anche su altri media

di Eliana Riva – Pagine Esteri, 30 settembre 2024. Chi immagina con timore la “guerra totale” tanto temuta da un anno a questa parte in Medio Oriente come lo scontro armato diretto e senza limiti tra Israele e Iran, probabilmente potrà rimanere tranquillo ancora per un po’. (Pagine Esteri)

Nel 2006 i militanti e l’esercito di Israele l’avevano occupata a turn… I fantasmi del 2006 (la Repubblica)

Cinquecentomila libanesi hanno lasciato la propria casa in cerca di un riparo, una persona su undici. A fine settembre, in una settimana, in settecento hanno perso la vita sotto le bombe israeliane, e tra questi anche il segretario di Hezbollah, Hassan Nasrallah. (Altreconomia)

(di Nicola Cristadoro ) (Difesa Online)

Di Martin Sherman A partire dalle spaventose atrocità perpetrate lo scorso 7 ottobre dall’organizzazione terroristica nazi-islamista Hamas, sembra che tutti i criteri di decenza e razionalità, insieme agli standard comunemente accettati di bene e male, siano stati stravolti. (israele.net)

Sul piano umanitario non possono esserci dubbi, è una tragedia immane, tale da superare per il numero di vittime molte altre guerre che insanguinarono il Medio Oriente. In quanto ai bilanci militari, e politici, questi invece cambiano continuamente. (Corriere della Sera)