Ali Agca, l’uomo dei Lupi Grigi. Dopo gli spari al Papa mille tesi e retromarce
– Prima la “pista bulgara” che collega l’attentato al Papa ai servizi segreti comunisti. Poi la ritrattazione con la scenata nel cortile della Questura di Roma. Quindi il preannuncio dell’Apocalisse con tanto di dichiarazione forte: “Sono il Cristo”. Infine la promessa della liberazione di Emanuela Orlandi, con l’impegno a contattare i carcerieri per riportarla a casa sana e salva. Nel mezzo le allusioni su un ruolo del Vaticano nel tentato omicidio di Giovanni Paolo II e quelle sull’ordine ricevuto da Khomeini in persona. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Su altre testate
Secondo Pietro Orlandi sono emerse due verità dall'audizione in Commissione dell'ex capo della Gendarmeria Vaticana Domenico Giani. Un documento che, secondo Pietro Orlandi, "non può che essere frutto di indagini". (Fanpage.it)
Il 20 dicembre 1982 fu il Parlamento italiano a certificare che l’attentato era un complotto internazionale ufficializzando la pista bulgara e dichiarando che il tentativo di uccidere papa Giovanni Paolo II era stato organizzato dai Paesi comunisti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
«Il 20 dicembre 1982 fu il Parlamento italiano a certificare che l'attentato era un complotto internazionale ufficializzando la pista bulgara - aggiunge - e dichiarando che il tentativo di uccidere papa Giovanni Paolo II era stato organizzato dai Paesi comunisti. (leggo.it)
Da parte del Vaticano c’era la massima volontà di collaborare" affinché la tomba dell’esponente della Banda della Magliana fosse spostata in altro luogo. (Vatican News - Italiano)
Pietro Orlandi: «Mia sorella Emanuela usata da Wojtyla per fare la vittima» Emanuela Orlandi, l'ex fidanzato di Mirella Gregori interrogato: dal collegamento con Avon alla lite, cosa ha rivelato Quando sorse la questione della estumulazione della tomba di Renatino De Pedis dalla basilica di Sant'Apollinare, «mi chiesero di prendere contatti con il dottor Capaldo, chiaramente, la richiesta proveniva dalla segreteria di Stato e da mons. (leggo.it)
L'avvocata della famiglia, Laura Sgrò, dopo la lunga audizione dell’ex Comandante della Gendarmeria vaticana di giovedì: «Dall'audizione in Commissione bicamerale di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori del dottor Domenico Giani, ex Comandante della Gendarmeria Vaticana, sono emerse due verità oramai incontrovertibili, delle quali Pietro Orlandi riferisce da anni. (ilmessaggero.it)