Esplosione ad Ercolano, l'indagato al gip: "Io non c'entro niente". Oggi l'autopsia per le tre vittime
A cura di Nico Falco 1 Le operazioni di bonifica nell'immobile esploso ad Ercolano Nella vicenda dell'esplosione della fabbrica di fuochi di Ercolano (Napoli) in cui hanno perso la vita tre ragazzi lui non c'entra niente, non ha nulla a che fare con quell'attività. È quello che ha detto al gip durante l'udienza di convalida Pasquale Punzo, il 38enne indagato, accompagnato in carcere in esecuzione del fermo emesso dalla Procura e notificato dai carabinieri. (Fanpage.it)
La notizia riportata su altri giornali
I sostituti procuratori Stella Castaldo e Vincenzo Toscano contestano all'indagato omicidio volontario plurimo con dolo eventuale, detenzione e fabbricazione di materiale esplodente non convenzionale. (LaC news24)
Mercato Napoli: Giovanni Manna avrebbe allacciato i contatti con l’agente di Pio Esposito, ex attaccante dell’Inter; alternativa a Bonny (Europa Calcio)
È stata localizzato il punto in cui è avvenuto l' innesco dello scoppio, dove ora c'è un cratere, durante la bonifica e messa in sicurezza in corso da stamane, in via Patacca, a Ercolano, in provincia di Napoli: si tratta del luogo dove lo scorso 18 novembre una potente deflagrazione in una fabbrica abusiva di fuochi di artificio illegali ha mandato in frantumi l'abitazione in cui era stata allestita e ucciso tre giovani: un 18enne e due gemelle di 26 anni. (napoli.corriere.it)
Tre persone hanno perso la vita, le quali lavoravano nella fabbrica illegale di fuochi d’artificio: le gemelle Sara e Aurora Esposito e il papà diciottenne Samuel Tafciu. – “Io non c’entro niente con questa storia”: così Pasquale Punzo, proprietario dell’appartamento in contrada Patacca ad Ercolano al centro di una violenta esplosione lo scorso 18 novembre. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
È stato fermato e condotto in carcere con l’accusa di triplice omicidio volontario il 38enne commerciante di Ponticelli titolare dell’immobile, formalmente intestato a un 13enne, dove sono morti a seguito di un’esplosione le sorelle gemelle 26enni Sara Esposito e Aurora Esposito e Samuel Tafciu (18 anni), che lavoravano all’interno della fabbrica di fuochi d’artificio abusiva di Ercolano (Lettera43)
Il loro racconto fa emergere uno scenario di estremo sfruttamento e illegalità, che chiama in causa anche altre persone, un giro che potrebbe essere più grosso. (Sky Tg24 )