Arte: è morto Luciano Ventrone nella casa di Collelongo, il 'Caravaggio del XX secolo'
Alcuni anni fa Ventrone, insieme alla moglie, aveva deciso di costruire un’abitazione nel paese abruzzese dove i due si trasferivano periodicamente per qualche mese
A differenza di quanto comunicato inizialmente da fonti giornalistiche, Ventrone non è morto a causa dell’esplosione di una bombola di ossigeno, ma per un malore che lo ha colpito nel sonno.
La sua ricerca sulle nature morte gli ha consentito di catturare particolari sempre più dettagliati e quasi invisibili. (Rete8)
Ne parlano anche altri giornali
Romano, classe '42, studi di Architettura abbandonati nel pieno del 68 per buttarsi nella pittura, Ventrone all'inizio si cimentava su sperimentazioni geometriche e poi informali, fino ad abbracciare l'arte programmata. (ilGiornale.it)
Come l'artista ripeteva spesso: "Lo studio della pittura non è la mera rappresentazione dell'oggetto ma è colore e luce: i giusti rapporti fra le due cose danno la forma nello spazio. (LiberoQuotidiano.it)
Federico Zeri commentò così le "nature morte" di Ventrone: "Descritti con lucidità persino esasperata, i suoi vegetali sono definiti da una luce sapientemente . Da pochi giorni si è conclusa la sua ultima personale "Luciano Ventrone. (Zazoom Blog)
Luciano Ventrone ha esposto le sue opere in alcuni dei musei e delle gallerie più importanti del mondo. La sua bombola d'ossigeno è esplosa all'accendersi dell'accendino: se ne va il grande Luciano Ventrone. (Bigodino.it)
Il cordoglio del presidente della Regione Marco Marsilio. Ho appreso della scomparsa di Luciano Ventrone morto mentre si trovava nella sua abitazione/studio a Collelongo. Luciano Ventrone, 79 anni, romano, di adozione collelonghese, è morto questa notte nella sua casa della Marsica, dove aveva deciso di dimorare lontano dai rumori della città. (AbruzzoLive)
La pittura di Luciano Ventrone è una continua scoperta ottica, un incessante recupero della realtà oggettiva, che riemerge dopo l’alluvione di forme astratte, cerebrali ligogrifi, di ‘grumi materici’ e di scritture gestuali”. (Artribune)