Arbel Yehud, l'ostaggio israeliano a Gaza che ha aperto una nuova crisi tra Hamas e Tel Aviv

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
ESTERI

C'è un nome intorno al quale sta crescendo la tensione e che potrebbe mettere a repentaglio la debole tregua tra Israele e Hamas a Gaza. Non sono quelli dei leader del Movimento Islamico di Resistenza, non è quello di Benjamin Netanyahu o del ministro estremista Bezalel Smotrich. È un nome per alcuni sconosciuto ma al centro delle trattative per il rilascio degli ostaggi israeliani: Arbel Yehud.

La donna è una delle persone rimaste in mano ai gruppi islamisti della Striscia anche se era lei a dover essere liberata nell’ultima tranche di scambi di prigionieri, quella che ha portato alla restituzione a Israele delle quattro soldatesse Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag. Dopo giorni di polemiche e trattative, l’accordo per la liberazione dell’ultima civile donna Arbel Yehud è stato finalmente raggiunto. Migliaia di persone, che dal Sud di Gaza stanno rientrando verso la propria casa nella parte settentrionale della Striscia, bloccate dall’esercito di Tel Aviv, avranno oggi il via libera per attraversare il corridoio Netzarim.

Il primo ministro Netanyahu resta fermo sulla sua decisione: "Non consentirò il passaggio per il corridoio Netzarim finché non sarà risolta la questione della 29enne ostaggio di Hamas". Migliaia di sfollati si sono radunati lungo la strada costiera nel centro di Gaza, in attesa di tornare nel nord della Striscia. In base all'accordo di cessate il fuoco, l'esercito di Israele avrebbe dovuto consentire ai palestinesi di tornare nel nord di Gaza lungo la strada al-Rashid a partire da sabato scorso e avrebbe dovuto ritirarsi da una parte del corridoio Netzarim est-ovest, lungo quella strada.

Ancora disperazione nella Striscia di Gaza, dove un fiume di sfollati palestinesi è bloccato dall’esercito israeliano. E altri morti nel Sud del Libano, dove l’Idf ieri ha sparato sui civili che tentavano di rientrare nei villaggi dell’area della Linea Blu. Le due tregue - a Gaza con Hamas e in Libano con Hezbollah - ora vacillano.