I sorrisi tirati, l’ansia, gli abbracci dopo la sentenza. Salvini: “Difendere i confini non è reato”
Seduto, in piedi. Seduto, in piedi. Mani dietro la schiena. Seduto, in piedi. L’attesa del ministro Matteo Salvini è finita alle 19.38 di una sera di pioggia e stravento. Intorno a lui, nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, avevano appena domandato all’avvocata Giulia Bongiorno quale fosse il numero della felicità, e lei aveva risposto così: «Se il presidente della corte dice 530 è assoluzi… (La Stampa)
Ne parlano anche altri media
ANSA (Avvenire)
Ho pensato molto ai miei figli, aspettavano questa sentenza: il papà ha le spalle forti, ma loro...». (Corriere TV)
Tra i banchi del governo si diffonde una certa elettricità. Sono le 19.40 quando i cellulari dei leghisti che sono nell'aula di Montecitorio iniziano a trillare. (La Stampa)
Ha vinto la battaglia, Matteo Salvini. Dire che l’assoluzione lo ha rimesso su di giri è riduttivo: «Adesso non ce n’è per nessuno», si danno di gomito tra loro i leghisti fuori dall’aula bunker del Pagliarelli di Palermo. (ilmessaggero.it)
Le modifiche modifiche nella raccolta rifiuti a Oristano. Le variazioni nel calendario del ritiro della carta e del cartone. (Giornale di Oristano)
Salvini in una diretta social nella tarda serata di ieri ha fatto sapere che in caso di condanna ricorrerà in appello: "Mi sento sereno, un po' come Notte prima degli esami di Venditti", ha affermato conversando con in suoi sostenitori. (Liberoquotidiano.it)