Mattarella, il decimo messaggio di fine anno
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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha pronunciato il suo decimo messaggio di fine anno, il terzo del secondo mandato, superando così il record di Giorgio Napolitano. Con 1.912 parole, contro le 1.864 del 2023, il discorso ha toccato temi cruciali come Italia, pace, guerra, violenza, speranza, rispetto, giovani e dignità. Mattarella ha sottolineato l'allarmante sproporzione tra i 2.443 miliardi di dollari spesi in armamenti e i 300 miliardi destinati al clima, un paradosso già evidenziato dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
Il Presidente ha iniziato il suo discorso ricordando la bimba morta di freddo a Gaza durante la notte di Natale e i raid russi che hanno lasciato al buio e al gelo quasi un milione di persone. Ha parlato della guerra e delle barbarie che non risparmiano neanche le festività, ribadendo l'urgenza della pace. Mattarella ha poi riflettuto sullo stato della democrazia, evidenziando un inaspettato senso di insufficienza nel metodo democratico, un tema che preoccupa e stupisce anche gli osservatori.
Il discorso di Mattarella è stato un monito sullo stato della nostra democrazia, un atto di fede nella Repubblica e un invito alla Nazione a riflettere su quanto ci sta accadendo. Ha ricordato che spendiamo più in armi che per il clima, una triste realtà che il Presidente ha voluto sottolineare a reti unificate a tutti gli italiani collegati.