Ma quale nuova egemonia culturale, Sangiuliano è l'emblema della scarsa classe dirigente di destra

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Ponte sullo Stretto

PIGIAMA PALAZZI. Questa politica che ci governa, armata di citazioni di Prezzolini, Papini e persino Gramsci, è in realtà un sottoprodotto scadente. Davvero vuole conquistare le menti del popolo con le sue vetuste letture e certi comportamenti imbarazzanti? Viene da chiedersi se non c’è niente di meglio in giro dei vari Genny e Lollo. Ma quale rivoluzione culturale, ma quale nuova egemonia, ma quale gramscismo di destra. (Lettera43)

Ne parlano anche altri giornali

Giorgia Meloni è stata a lungo indecisa sulle dimissioni di Gennaro Sangiuliano. Il ministro è un bravo professionista e una persona per bene, ma si è infilato in un pasticcio dal quale era impossibile uscire senza danni ulteriori. (ilgazzettino.it)

“Sulla questione Sangiuliano il direttore ha posto il veto ”. A parlare è Dalmazio Frau, storico collaboratore del quotidiano di area L’Opinione delle Libertà diretto da Andrea Mancia. (Il Fatto Quotidiano)

La vicenda del titolare della Cultura segue a ruota le altre, come quella di Pozzolo e Santanchè. A mancare del tutto è il senso dello Stato. La premier ha perso una grande occasione: cambiare il Paese facendo i conti con il passato, rompendo con estremisti, corrotti e inquisiti Le dimissioni del ministro (LaC news24)

Sangiuliano, nessuna idea sulla cultura. Soltanto nomine grottesche

Assediato, nel fortino della cultura di sinistra. (il Giornale)

Sì lo so, è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo! Tocca a me fare chiarezza, una volta per tutte, su questa vicenda del ministro Sangiuliano. Affronterò la questione senza entrare troppo nel merito, ché tanto i dettagli pruriginosi sono in continuo divenire, e rischierei di bucare le novità del giorno. (Tp24)

Era l’uomo che doveva sottrarla … Ma, nell’ora dell’addio, quando la commedia all’italiana (nel caso, L’onorevole con l’amante sotto il letto di Mariano Laurenti, 1981, con Lino Banfi e Janet Agren) sfocia in una sceneggiata napoletana lacrimogena e vittimista, bisogna ricordare che Genny-la-gaffe è stato un pessimo ministro della Cultura. (La Stampa)