Accolto il ricorso degli ambientalisti, il Tar blocca l’inizio della stagione di caccia in Lombardia

Il Tar della Lombardia accoglie il ricorso delle associazioni ambientaliste e blocca la caccia. L’apertura della stagione venatoria slitta a ottobre. Le associazioni animaliste avevano chiesto di spostare l’apertura al 3 ottobre, e anche se il Tribunale non si è espresso nel merito, ha fissato l’udienza per il 1 ottobre, dunque fino a quella data le doppiette resteranno negli armadi. Forse. È attesa infatti in giornata una nota esplicativa di Regione Lombardia, che è al lavoro per consentire da subito la caccia ai nocivi come minilepri e volpi (Il Cittadino)

Ne parlano anche altri media

Come si temeva, il Tar della Lombardia, tramite decreto emanato il 14 settembre, ha accolto l'istanza cautelare sospendendo l'apertura della caccia prevista per domenica 15 settembre fino al 2 ottobre per alcune specie. (BigHunter)

Lo scontro a distanza si consuma ancora una volta alle porte dell'autunno, ancora una volta all'inizio della nuova stagione venatoria. Ma questa volta la tensione tra i cacciatori e gli animalisti si fa persino più palpabile. (il Giornale)

Leggi tutta la notizia Lo ha stabilito, in extremis, il Tar della Lombardia, accogliendo una richiesta di sospensiva avanzata giovedì... (Virgilio)

Dopo il caos del ricorso al Tar delle sigle animaliste di giovedì 12 settembre, Federcaccia Lombardia chiede alla Regione di intervenire per garantire agli appassionati alla caccia all’avifauna selvatica (perchè è così che si chiama…) di svolgere la loro attività con una delibera che metta in evidenza questa possibilità come confermata e garantita dal parere Ispra! Ce ne parla il Presidente di Federcaccia Lombardia Marco Bruni! (Federcaccia)

La stagione venatoria 2024-2025 non aprirà all'avifauna - come previsto dal calendario regionale - domenica 15 settembre, a causa del pronunciamento del Tar Lombardia che ha accolto la richiesta di sospensiva presentata solo giovedì scorso da alcune associazioni ambientaliste. (Corriere Milano)

Forse era già stata scritta?", è il dubbio di Marco Bruni, presidente di Federcaccia Brescia. L’accusa, non nuova, arriva da Brescia, terra da 18mila doppiette e una lunga tradizione venatoria. (IL GIORNO)