Report, lo storico dell'arte Benzi: "Sulla mostra sul Futurismo decise tutto Sangiuliano, neanche Mussolini agiva così"
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Report, lo storico dell'arte Benzi: "Sulla mostra sul Futurismo decise tutto Sangiuliano, neanche Mussolini agiva così" "Erano d'accordo su tutto, c'era un lunghissimo protocollo che era stato intrapreso e concordato. Cioè, erano d'accordo su tutti gli spostamenti, i costi, eccetera" ma poi "c'è stato un veto totale" da parte del ministro Sangiuliano che sulla mostra sul Futurismo ha deciso tutto e "non l'ha fatto mai neanche Mussolini". (La Stampa)
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Cioè, erano d'accordo su tutti gli spostamenti, i costi, eccetera" ma poi "c'è stato un veto totale" da parte del ministro Sangiuliano che sulla mostra sul Futurismo ha deciso tutto e "non l'ha fatto mai neanche Mussolini". (la Repubblica)
Il «nuovo caso Boccia al maschile»? Un’iperbole per bollare la vicenda sviluppatasi attorno alla maxi-mostra sul Futurismo in programma alla Galleria d’arte moderna di Roma. Perché, è il parallelo tracciato, anche in questo caso una collaborazione di peso col ministero della Cultura è stata stracciata sul più bello: quella col critico d’arte Alberto Dambruoso. (Open)
La Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, che ospiterà dal 2 dicembre la mostra «Il tempo del Futurismo», ha quindi rivolto anche a lui la richiesta di prestito di un gruppo di opere dei seguaci di Marinetti. (Il giornale dell'Arte)
Dall’aquila sul petto di Giuli al profondo segno sulla testa del predecessore Sangiuliano, che sembra inferto dall’artiglio d’un tremendo rapace. (Il Fatto Quotidiano)
L’arte di Silvana Di Vora entra in uno studio fotografico e lo trasforma per due giorni in uno spazio dove l’artista racconta, attraverso diciannove opere, come lo scarto industriale possa divenire parte integrante della bellezza. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Il futurismo è stato la miccia del novecento artistico, il primo movimento che ha messo a soqquadro l’arte, da cui sono scaturite avanguardie e movimenti; il primo fenomeno globale perché ha coinvolto Milano e Parigi, Mosca e New York. (Torino Cronaca)