Basta retorica, rispetto per chi investe in sicurezza

"Ogni giorno il lavoro in Italia non solo uccide almeno tre persone ma ferisce circa 2.000 lavoratori, cioè 2.000 famiglie, coniugi, figli. La vita di migliaia di persone è stravolta. Dalle istituzioni non c'è nessuna forma di vera assistenza umana, morale, psicologica, per tutte le vittime. Qualsiasi infortunio ferisce tutta la famiglia e la comunità". Questa la cruda ma reale affermazione del già direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e oggi magistrato di Cassazione Bruno Giordano in occasione della 74ª giornata nazionale in ricordo delle vittime del lavoro. (Collettiva.it)

Su altri media

«L’Italia rivolge il pensiero alle persone che hanno perso la vita o subito infortuni e malattie a causa del proprio lavoro. Il 13 ottobre è la 74esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. (Il Sole 24 ORE)

La sicurezza sul lavoro è una priorità permanente per la Repubblica». Oggi è un giorno di riflessione, ricordo e di rinnovato impegno. (La Stampa)

Dal primo gennaio al 31 agosto 2024 in provincia di Macerata sono stati registrati 2.308 infortuni sul lavoro (una media di 288 al mese), otto in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Nello stesso tempo sono stati denunciati 1.647 casi di malattia professionale (una media di 206 al mese), 282 in più – un aumento del 20,7% – rispetto allo stesso periodo del 2023. (il Resto del Carlino)

Giornata vittime incidenti sul lavoro. Sbarra: “Vita e salute sono innegoziabili”

"In questo momento il mio pensiero va a loro. A quei poliziotti che a bordo di autovetture della Polizia di Stato, contrassegnate ed identificabili con la pantera nera e la scritta 113 , garantiscono Sicurezza al cittadino in ogni momento del giorno e della notte". (Tarantini Time Quotidiano)

A spiegarlo è l’ingegner Ugo Carlo Schiavoni, responsabile Pisll Arezzo Valtiberina, Casentino e Valdichiana. "Gli infortuni sul luogo di lavoro sono diminuiti e il numero di addetti aumentati: ne emerge un dato positivo". (LA NAZIONE)

È il momento di investire in prevenzione, formazione e controlli più stringenti. Chiediamo con forza un Patto Nazionale su salute e sicurezza, un impegno condiviso tra governo, imprese e sindacati per garantire che ogni lavoratore torni a casa sano e salvo. (CISL)