La psicologa indagata per il caso di Alessia Pifferi: “Lascio il lavoro in carcere, mi hanno umiliato”
A cura di Ilaria Quattrone 6 Le psicologhe Paola Guerzoni e Letizia Marazzi sono indagate per falso e favoreggiamento per il caso di Alessia Pifferi, la donna che è accusato di aver lasciato morire di stenti la figlia Diana. Guerzoni, che non ha risposto al Pm Francesco De Tommasi durante l'interrogatorio, ha però deciso di non lavorare più nelle carceri. Ha, infatti, chiesto all'Azienda socio sanitaria territoriale di essere assegnata ad altri incarichi. (Fanpage.it)
La notizia riportata su altri media
“L’azione inquirente, per come in questi giorni è stata rappresentata, potrebbe rischiare di compromettere la serenità dei nostri colleghi che operano all’interno del sistema penitenziario, con pregiudizio per un servizio delicato, esercitato con passione, competenza e ben pochi riconoscimenti”: questa la posizione del Consiglio dell’Ordine degli psicologi lombardi, dopo l’avvio dell’inchiesta a … (La Repubblica)
Sono parole messe per iscritto quelle di Paola G., la psicologa di Alessia Pifferi, la donna a processo per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di 18 mesi. La professionista, 58 anni, è indagata assieme ad una collega per falso e favoreggiamento, perché, secondo l'accusa, avrebbe aiutato Alessia Pifferi, falsificando alcuni atti tra cui un test psicodiagnostico al fine di ottenere una perizia psichiatrica. (ilGiornale.it)
Che ha naturalmente coinvolto le due psicologhe del carcere di San Vittore, che, in autonomia, somministrarono dei test alla donna a processo per la morte della figlia e per questo sono al momento sotto indagine. (ilGiornale.it)
Quasi scontata la linea tenuta dalle due professioniste, a maggior ragione di fronte a una accusa che appare “spaccata“ dopo la decisione della pm Rosaria Stagnaro di lasciare l’incarico in polemica con il collega De Tommasi che - sostiene - non l’avrebbe informata sulla tranche d’inchiesta, su cui ad ogni modo non sarebbe stata d’accordo. (IL GIORNO)
Non ha risposto alle domande del pm di Milano Francesco De Tommasi, la psicologa Paola Guerzoni del carcere di San Vittore indagata assieme ad una collega per falso e favoreggiamento, perché, secondo l'accusa, avrebbe in sostanza aiutato, falsificando alcuni atti tra cui un test psicodiagnostico, Alessia Pifferi, a processo per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana, ad ottenere una perizia psichiatrica. (leggo.it)
Si definisce "annientata" e sicura di non volere "mai più" lavorare in un carcere. Questa la posizione di P.G., una delle due psicologhe indagate e perquisite per favoreggiamento e falso ideologico lo scorso 24 gennaio in relazione al processo ad Alessia Pifferi, la donna imputata per l'omicidio pluriaggravato della figlia Diana di quasi 18 mesi. (Today.it)