Un altro tribunale boccia Meloni: nuovo scontro sui Paesi sicuri
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Ira di Salvini per il nuovo no al dl Paesi Sicuri. E se la prende con i magistrati “comunisti”. L’Anm gli risponde “Non ci faremo intimidire” “Mi auguro che non accada” il ripetersi di decisioni come quella del Tribunale di Roma che non ha convalidato il trattenimento dei migranti all’interno del Cpr in Albania. Con queste parole il 21 ottobre il guardasigilli Carlo Nordio spiegava la ratio con cui il governo ha varato un decreto legge per inserire l’elenco dei Paesi sicuri non più in un decreto interministeriale ma in una norma primaria, che “il giudice non può disapplicare: se la ritiene incostituzionale può fare ricorso alla Consulta”. (LA NOTIZIA)
Ne parlano anche altri giornali
I giudici siciliani non hanno convalidato il provvedimento del questore di Ragusa: è la prima decisione di questo tipo dopo il decreto del governo Meloni (Open)
CATANIA – “Per colpa di alcuni giudici comunisti che non applicano le leggi, il Paese insicuro ormai è l’Italia. Il vicepremier e ministro Matteo Salvini commenta così la decisione del giudice di Catania che ha annullato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa di un migrante arrivato dall’Egitto, che a Pozzallo ha chiesto lo status di rifugiato. (lasiciliaweb | Notizie di Sicilia)
Il Tribunale di Catania non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa di un migrante arrivato dall'Egitto, che a Pozzallo ha chiesto lo status di rifugiato. (La Provincia di Cremona e Crema)
Ancora scontro Migranti nei centri in Albania, si ricomincia. Un nuovo gruppo è stato soccorso oggi, 4 novembre, con la nave Libra della Marina Militare, in acque internazionali a sud di Lampedusa. Dopo uno screening a bordo si è deciso di trasferire i migranti nei centri in Albania. (LaC news24)
Hanno infatti dichiarato illegittima la richiesta di trattenimento nei centri a carico di tre egiziani e due bengalesi che hanno richiesto lo stato di rifugiati giustificando la decisione con la constatazione che "la lista dei Paesi sicuri" contenuta nel provvedimento non esime il giudice "dall’esame della compatibilità" di questa "designazione con il diritto dell’Unione europea". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il giudice sostiene che la lista trasformata in decreto " non esime il giudice all'obbligo di una verifica della compatibilità con il diritto dell'Unione europea ". Ancora una volta, i giudici hanno ignorato la legge e hanno proceduto con l'interpretazione, invece che con la sua applicazione. (il Giornale)