La routine malata della barbarie scelta dal governo di Israele

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Ucraina Guerra tra Gaza e Israele

In un’intervista al quotidiano israeliano Haaretz, Borrell ha dichiarato «L’assedio a Gaza e la repressione in Cisgiordania non vi garantiranno maggiore sicurezza». Tutto sembra in fiamme. Gli israeliani si stanno abituando a una routine malata, ritengono necessario prendere precauzioni, perché non si sa se stanotte la nostra potente forza aerea dovrà difenderci da un possibile attacco di Hezbollah nel nord o se il disastro negoziale porterà a un allargamento della guerra, a un possibile attacco iraniano e alla nostra difesa, condotta non solo dai nostri eccellenti piloti ma anche dagli statunitensi, forse dai francesi, con un po’ di fortuna dagli. (il manifesto)

Se ne è parlato anche su altri media

Falciando oltre 40mila palestinesi, le forze armate di Israele hanno devastato Gaza, riducendola in macerie e, di fatto, rioccupandola manu militari. Per quanto faccia orrore dirlo, bisogna riconoscere che la strategia bellicista di Benjamin Netanyahu sta resistendo alla prova del tempo. (L'Eco di Bergamo)

L’obiettivo è quello di ricostituire le condizioni di sicurezza per gli israeliani, il ritorno degli sfollati dal Nord del Libano terrorizzati dai razzi di Hezbollah, e la garanzia che gli insediamenti a ridosso della Striscia non saranno mai più violati da pogrom all’interno dello stesso Israele (ilmattino.it)

A me non crede più nessuno. «Anch’io sono stato torturato. (Corriere della Sera)

Dal massacro di Gaza all'assedio della Cisgiordania: il fronte unico della guerra di Israele in Palestina

Non lo ha detto uno dei leader latitanti dell’opposizione israeliana, ma Ronen Bar, capo del servizio di sicurezza interna Shin Bet. “Il terrorismo ebraico sta mettendo in pericolo l’esistenza di Israele”. (Il Fatto Quotidiano)

Gli audio degli incontri tra il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e alcuni parenti delle persone sequestrate dal partito armato palestinese nella Striscia raccontano di un premier totalmente distaccato, interessato solo a giustificare le scelte successive all’attacco del 7 ottobre e a non riconoscere questo episodio come una sconfitta per Israele (Il Fatto Quotidiano)

È un unico fronte di guerra. È un solo unico fronte di guerra che, però, non comprende solo Gaza, la parte (enorme, incommensurabile) per il tutto. È l’intera Palestina il fronte unico di guerra su cui si concentra, con modalità diverse, la strategia del governo di Israele (Valigia Blu)